Girava armato di pistola Condannato a due anni

Il nocerino Diego Landino fu arrestato dopo le sparatorie dello scorso autunno Secondo l’accusa stava presidiando un circolo già preso di mira dai rivali

Si chiude con la condanna a due anni e due mesi davanti al gup, il procedimento penale a carico di Diego Landino, 39 anni, nocerino fermato lo scorso 27 ottobre in possesso di una pistola giocattolo modificata, nel bel mezzo della lotta armata esplosa per le vie di Nocera nell’autunno scorso. Landino, assistito di fiducia dall’avvocato Gregorio Sorrento, incriminato per possesso di arma da fuoco clandestina, fu sorpreso nella zona del corso vecchio, nei dintorni di via Gambardella, con il “ferro” addosso, il giorno dopo gli spari in via Atzori, quando fu ferito Francesco Manzo, alias “Checco ’a mafia”, e successivamente avvenne il ritrovamento di un’auto crivellata di colpi in zona Vescovado.

Secondo le ricostruzioni della polizia in quelle ore era in atto una partita a scacchi tra gruppi criminali rivali in lotta per l’egemonia sul territorio, con i D’Elia a fronteggiare gli emergenti Cuomo. In questa logica, Landino, successivamente raggiunto dall’ordinanza dell’inchiesta madre “Un’altra storia”, era parte delle batterie di sorveglianza, e per questo, secondo le informative investigative, era in giro con la pistola nei dintorni di un circolo già bersagliato da un’intimidazione armata. Nei giorni successivi al suo arresto fu eseguito l’agguato alla palestra in via D’Alessandro, episodio ancora tutto da chiarire, con un commando di almeno due mezzi a scatenare una caccia all’uomo nella primissima periferia di Nocera Inferiore. Qualche ora dopo gli spari, che solo per una coincidenza fortuita non seminarono sangue, fu perquisita l’abitazione di Mario Sarno, 28 anni, arrestato anche lui in possesso di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa.

Landino era già in cella da qualche giorno, incrociato dai pattugliamenti continui effettuati in quelle ore senza intervalli dagli investigatori della squadra mobile di Salerno, dalle pattuglie della polizia del commissariato di Nocera Inferiore e dai carabinieri. Il ferimento di Manzo è un altro degli episodi da chiarire di quei giorni di fuoco, tuttora al centro di accertamenti e approfondimenti investigativi seguiti dalla procura antimafia di Salerno.

In attesa dell’esito degli approfondimenti affidati ai Ris dei carabinieri di Roma riguardo l’archivio dei telefonini degli indagati del gruppo Cuomo, procedono in vari filoni i procedimenti penali singoli, relativi a contestazioni separate per elementi isolati dei tre gruppi individuati a Nocera Inferiore, con episodi di detenzione di armi, come questo di Landino, e altri di singole cessioni di sostanze stupefacenti.

Alfonso T. Guerritore

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