ateneo di salerno

«Giovani generazioni, una risorsa per il Sud»

Da UnisaOrienta un messaggio agli studenti alle prese con la scelta della facoltà

Da una parte i rappresentanti del “Sapere”, dall'altra le nuove leve che si devono formare. La seconda tappa di UnisaOrienta, nell’aula magna dell’ateneo salernitano ha per protagonista Andrea Viliani. Il direttore del museo Madre di Napoli ha offerto all’uditorio una lezione difficile da dimenticare: “Il Mezzogiorno è in grado di far ripartire il Paese”. «Ci sono troppi stimoli – ha precisato il direttore di origine piemontese – per non pensare che la cultura, il Meridione e le nuove generazioni siano insieme una risorsa straordinaria per l’Italia. Se permettiamo ai giovani di gestire il nostro patrimonio la cultura si trasforma da problema da gestire a mezzo su cui investire. Con l’ateneo salernitano, il Madre ha stipulato una convenzione che permette agli studenti di ogni facoltà di entrare gratis per tutto l’anno e di partecipare a tutte le attività del museo. Non solo gli studenti di Beni culturali, ma tutti gli studenti potranno beneficiarne». C'è chi fra loro infatti ha colto e ha voluto congratularsi con il direttore. «Ho trovato il suo discorso carico di una spinta capace di delineare un futuro positivo», ha commentato Gianluca Petrone, studente di economia sottolineando la trasversalità del messaggio: Non esistono i saperi ma esiste un unico sapere». Lo stesso, dunque, a cui sperano di attingere gli studenti delle scuole che anche ieri hanno seguito i seminari. È il caso di Emanuela Capozzolo dell’Itc Fabio Besta di Battipaglia: «Vorrei iscrivermi a Scienze della formazione ma sono ancora indecisa, seguirò anche il seminario di Economia. Con una laurea in economia credo che le possibilità di inserimento lavorativo potrebbero essere maggiori». Del suo futuro si preoccupa anche Ilenia Niespolo studentessa al liceo Imbriani di Avellino che uscita dal seminario di Beni culturali e discipline delle arti e dello spettacolo ha confessato: «Non è stato bene specificato lo sbocco professionale, se dovessi pensare alla passione sceglierei questo percorso, altrimenti opterei per Scienze infermieristiche, devo anche guardare al mondo del lavoro e questa seconda scelta forse sarebbe la più concreta».

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