Giovane di Pagani gambizzato in strada

Il 23enne è stato ferito mentre si trovava nei pressi di un bar a S. Marzano. Dubbi degli inquirenti sulla sua versione dei fatti

SAN MARZANO SUL SARNO. È arrivato in ospedale con una ferita d’arma da fuoco alla gamba quando era da poco passata mezzanotte il pregiudicato paganese Mario Rossi, classe 1990: per lui è bastata una medicazione, mentre l’interrogatorio dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore apriva ufficialmente l’inchiesta su una strana storia. Rossi è stato colpito alle spalle, nei pressi di un bar a San Marzano in largo Caduti per la patria, quartiere residenziale poco distante dal centro.

Secondo la versione del ferito, contraddittoria in più punti e ritenuta poco credibile dagli inquirenti, qualcuno lo avrebbe colpito senza che lui neanche se ne accorgesse: una ferita medicata all’ospedale Umberto I dove sono stati subito allertati i carabinieri, intervenuti col reparto operativo coadiuvato dalla sezione scientifica per i rilievi sul luogo della gambizzazione. «Non ho visto chi mi ha sparato, non lo so chi è stato, mi sono solo accorto del dolore perché mi bruciava la gamba. Poi ho visto la ferita e sono andato al pronto soccorso a Nocera». Rossi, volto noto alle forze dell'ordine, con diversi precedenti a carico tra cui episodi di droga, ha dichiarato di trovarsi a San Marzano sul Sarno perché voleva recarsi in un bar sala giochi in quanto appassionato di slot machine. Aveva parcheggiato la sua auto piuttosto lontano dall’esercizio pubblico per poi incamminarsi da solo prima dei colpi di pistola.

Rossi ha detto di averli sentiti e di aver collegato soltanto dopo, versione che coincide con quanto riferito da molti residenti dei palazzi antistanti, che hanno udito distintamente le esplosioni da arma da fuoco. Secondo una delle ipotesi plausibili esaminate dai carabinieri, la vittima sarebbe stata colpita di proposito dopo un inseguimento, a sua volta legato ad un motivo non accertato.

I precedenti del giovane e la contraddittorietà del suo racconto, lacunoso e vago in molti aspetti, lasciano più di un dubbio agli investigatori: al momento l’indagine rientra in un fascicolo aperto contro ignoti, con l’attività dei carabinieri guidati dal capitano De Chirico coordinata dal sostituto Cacciapuoti. L’episodio ricorda un precedente recente accaduto nei confronti di un altro pregiudicato paganese alcuni mesi fa, quando al centro di Pagani Giovanni Califano fu attinto da un colpo di pistola alla gamba mentre era alla guida della sua auto: anche in quel caso il suo racconto lasciò diverse perplessità agli inquirenti.

Califano raccontò di un rocambolesco tentativo di rapina sventato dalla sua reazione, con due sconosciuti a fermarlo per farsi consegnare la sua auto, i colpi d’arma da fuoco e poi la sua fuga arrivata fino all’ospedale di Nocera Inferiore con una medicazione senza particolari problemi e il passaggio investigativo da vittima a persona sottoposta ad inchiesta, poi sentito in presenza del suo avvocato di fiducia e indagato con l’accusa di favoreggiamento, per aver fornito ai militari una versione compiacente ritenuta non credibile dalle indagini.

Alfonso T. Guerritore

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