la buona sanità 

Ginecologia fiore all’occhiello 

Una neo mamma elogia il personale dell’ospedale battipagliese

Non esiste soltanto malasanità. Emerge a chiare lettere dalla testimonianza di Anna Falivene, un’insegnante salernitana che da quindici anni è insegnante precaria e che, per partorire, ha deciso di fare un percorso inverso rispetto a quello consueto: ha lasciato Venezia, città nella quale lavora, per dare alla luce il bambino al “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia.
E ha scritto una lettera, inviata alla nostra redazione: «Ci tengo a segnalare la mia testimonianza diretta - scrive la docente - perché in un tempo in cui facilmente, purtroppo, si parla di malasanità, di bambini che muoiono e di incuranze attribuite al personale medico, il sud ha invece una valente rappresentanza nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Battipaglia». E aggiunge: «Nonostante le strutture spesso poco attrezzate, il sud ha preparazione e dedizione che potrebbero fare invidia a qualsiasi grande centro clinico del nord Italia».
Racconta la sua storia: «In questi mesi di gravidanza ho avuto modo di frequentare molto spesso l’ospedale, e ho avuto l’occasione di conoscere i vari medici e il personale di turno e di sperimentarne la cortesia e l’affabilità». C’è qualcosa che ha sorpreso la Falivene: «È la grande affluenza di extracomunitari, con i quali il personale dell’ospedale si relazionava in modo ancor più cordiale».
Ringraziamenti, in particolare, ai medici Luca Buoninfante e Luciana Discepolo: «Lui, serio e scrupoloso, m’ha seguita con pazienza e prontezza; lei mi ha portato in sala parto, con il sorriso m’ha rasserenata anche se il bimbo aveva il braccino bloccato dal cordone ombelicale». Parole d’elogio pure per l’ostetrica e la puericultrice. «Grazie a tutti per avermi accompagnata nell’esperienza più bella della vita d’una donna e per avermi resa così fiera del mio sud».(c. l.)
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