LA VIOLENZA

Giffoni sei Casali, rissa tra minorenni: il 17enne si autoaccusa

Il salernitano al gip: «Ho colpito ma è stata una reazione. E ho cercato di dividerli»

GIFFONI SEI CASALI - Un atto d’autoaccusa. Ed un gesto istintivo. Il giovane salernitano Francesco (nome di fantasia), 18 anni tra qualche mese, ha ammesso d’aver sferrato una mazzata ai danni di Giorgio (altro nome di fantasia), il 16enne di Giffoni Sei Casali che il 22 aprile, nella sua Prepezzano, fu trovato disteso sull’asfalto di via Europa, in una pozza di sangue, dai carabinieri coordinati dalla Compagnia di Battipaglia, agli ordini del maggiore Vitantonio Sisto .

Gli esami medici successivi hanno chiarito che quel colpo ha procurato dei danni cerebrali permanenti al ragazzo, che pure era coinvolto nella maxi-rissa che giovedì scorso ha fatto scattare 11 misure cautelari ai danni d’altrettanti minorenni (nove in comunità, due obbligati alla permanenza in casa). Giorgio è guarito, ma sono aumentate, rispetto ai coetanei, le possibilità di contrarre un ictus. Tutto a causa del colpo che gli ha inferto Francesco, che alle 12,30 di ieri mattina, in compagnia dei suoi avvocati ( Giovanna Eliana Fiore e Luca Varsi ), ha varcato gli stanzoni di Largo San Tommaso d’Aquino della sua Salerno, sede del Tribunale per i minorenni, ed ha parlato con il giudice per le indagini preliminari, Piero Avallone , alla presenza del pm Patrizia Imperato.

Dichiarazioni autoaccusatorie, quelle di Francesco: il giovane s’è assunto le proprie responsabilità ed ha raccontato la dinamica dei fatti. Nella sua ricostruzione, quella mazzata è stata un gesto istintivo, una reazione nel bel mezzo della mischia nella quale ha preso pure lui dei colpi. Ha ribadito di non aver preso parte alla pianificazione della rissa. Nulla di premeditato: s’è trovato lì seguendo “gli amici degli amici”. Ha detto d’aver cercato pure di far da paciere in un primo momento (circostanza che emergerebbe pure da un messaggio), provando a tener distanti i due contendenti, arrivati alla guerriglia a causa d’una ragazzina contesa, che prima era stata la fidanzata di Nicola (altro nome di fantasia), 17enne di Castiglione del Genovesi, poi di Giuliano, 16enne di Giffoni Sei Casali dalle origini napoletane: Francesco s’è ritrovato nella mischia dalla parte della “squadra” di Nicola, ma, a suo dire, non ha preso parte alla fase ideativa. Ha sferrato il colpo con la mazza di legno, quello sì, con tanto di manico in nastro isolante, realizzato in maniera rudimentale. E la mazza s’è spezzata in due.

La difesa ha chiesto l’affievolimento della misura del collocamento in comunità, a beneficio dei domiciliari. Il gip s’è riservato. In un’altra comunità c’è pure Nicola, che è assistito dall’avvocato Alessandro Marino . Ieri alle 12, davanti al gip, è scoccato pure il turno del 17enne di Castiglione del Genovesi, che, al momento, s’è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori proseguiranno fino a domani. Poi toccherà agli altri sei maggiorenni indagati.

(ca.la.)