GIFFONI EXPERIENCE Jessica Chastain sogna di girare con Argento

La critica del maestro dell'horror italiano: «Il cinema italiano è in pessime condizioni»

La storia di una ragazza che affronta il cancro con nove parrucche viene presentato al Giffoni Experience «The girl with nine wigs», pellicola diretta da Marc Rothemund in concorso nelle sezione Generator+18, riservata ai giurati con più di 18 anni. È la storia di Sophie che all’inizio dell’università scopre di avere il cancro. La ragazza ha voglia di vivere e di tutte le cose che fanno parte della vita: sognare, svagarsi alle feste, amoreggiare e fare sesso, e nove parrucche diventano il mezzo per evadere dalla malattia, dalla Sophie malata. Ogni parrucca custodisce una sua vita, e lei se ne appropria lasciando uscire e portando alla ribalta un altro aspetto di se stessa. Con ironia, coraggio e un pò di spensierata leggerezza, la ragazza fugge dalle quotidiane pene ospedaliere, si diverte con una sua amica e si innamora.

Jessica Chastain. «I miei miti sono Al Pacino, Terence Malick e Kathryn Bigelow. Ma mi piacerebbe girare con Dario Argento, ho amato moltissimo "Suspiria"». Jessica Chastain, due volte candidata all’Oscar e Golden Globe per «Zero Dark Thirty», ospite del Giffoni Film Festival, ha parlato di cinema e ha annunciato i suoi nuovi progetti cinematografici: «The Disappearance of Eleanor Rigby», un doppio film diretto da Ned Benson, al fianco di James McAvoy, «Miss Julie», scritto e diretto dalla bergmaniana Liv Ullmann, insieme a Colin Farrell e Samantha Morton, e «Interstellar» di Christopher Nolan con Matthew McConaughey e Anne Hathaway.

Dario Argento. «Il cinema italiano è in pessime condizioni. Ci sono molte cose che andrebbero cambiate, ci vorrebbero due giorni per dire tutto quello che non va». A Giffoni Valle Piana è il giorno di Dario Argento e il maestro dell'horror, prima con i giurati e poi con la stampa, disegna un presente a tinte fosche per l'industria del cinema che ha poco da invidiare a quelle dei suoi film. Sul banco degli imputati il tema dei tagli ai finanziamenti. «È tutto il sistema cinema che non va - afferma Argento - Ci vuole più attenzione da parte delle istituzioni, i tagli influiscono in maniera catastrofica e non c'è via di uscita. Il cinema italiano - prosegue l'autore di Profondo Rosso - si è appiattito su modelli televisivi e su una commedia all'italiana che spesso è mediocre». Tuttavia Argento vede il suo futuro ancora in Italia con la messa in scena del Macbeth di Verdi e un progetto cinematografico di cui non svela i contorni. «Il mio Macbeth - dice - sarà molto personale e con molto sangue. Ma non andrei mai in America, un posto mitizzato dove spesso il tenore di vita è molto misero. E poi non mi piace il cibo americano».