Giallo della scogliera al Marina d’Arechi Gallozzi in Comune

Agostino Gallozzi incontra il dirigente comunale Alberto Di Lorenzo. Il faccia a faccia è avvenuto ieri mattina a Palazzo di Città, intorno alle dieci, ed è durato circa un’ora. Motivo della riunione...

Agostino Gallozzi incontra il dirigente comunale Alberto Di Lorenzo. Il faccia a faccia è avvenuto ieri mattina a Palazzo di Città, intorno alle dieci, ed è durato circa un’ora. Motivo della riunione il Marina d’Arechi, il porto turistico realizzato da Gallozzi. Nello specifico il dirigente comunale avrebbe incontrato l’imprenditore per chiedere alcune delucidazioni in merito all’attuale organizzazione dell’infrastruttura. Proprio in un’intervista rilasciata al quotidiano “la Città”, Gallozzi aveva dichiarato che, contestualmente al Marina d’Arechi, «il Comune avrebbe dovuto realizzare, nelle aree immediatamente limitrofe, a Sud e a Nord» una serie di interventi tra cui «un certo numero di dighe ortogonali alla linea di costa» che avrebbe dovuto impedire alla sabbia di raggiungere l’infrastruttura. Non solo, nella stessa intervista l’imprenditore aveva anche chiarito che la realizzazione della scogliera- istmo (su cui poi è stata realizzata la strada che collega il porto alla terraferma e sul cui lato sud si è formata una spiaggia) si era resa necessaria e che era prevista nel progetto «senza modificare la sagoma d’ingombro dell’intero intervento sul mare approvata in conferenza di servizi». Alla luce di tutto questo, il dirigente Di Lorenzo avrebbe invitato Gallozzi a presentare il progetto definitivo del Marina d’Arechi – – che fu trasmesso alla Regione per l’approvazione – per capire cosa realmente prevede. Come abbiano deciso di proseguire per il futuro non è dato saperlo. Intanto, sulla questione Marina d’Arechi è intervenuto anche il deputato Michele Ragosta, a dimostrazione di come l’argomento sia particolarmente sentito dal mondo politico. Il parlamentare di Mdp ha invitato a chiudere le polemiche in merito alla questione della spiaggia perché le stesse «danneggiano l’economia ed il turismo della città». (a.c.)
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