GIALLO A CAPACCIO PAESTUM Trafugati i resti dei genitori del sindaco: "Non è la camorra"

Il sindaco del Comune della Piana del Sele, Pasquale Marino: "Mi sento di escludere categoricamente la presenza della camorra in questa storia. Ho la fortissima sensazione che tutta la vicenda sia opera di gente del posto".Tra le possibili piste l'approvazione del Piano urbanistico e la gara d'appalto per le lampade votive del cimitero

CAPACCIO-PAESTUM. • Un vile atto, la cui spiegazione sarebbe da ricercarsi nelle attivitá e nel clima di tensione, instauratosi negli ultimi giorni al cimitero cittadino. E’ questa una delle piste battute dagli inquirenti per scoprire gli autori della profanazione e il furto delle urne, contenenti i resti dei genitori del sindaco di Capaccio, Pasquale Marino. Le altre due piste, su cui è concentrata l’attenzione degli investigatori, sono l’elaborazione del Puc e l’appalto per le lampade votive.

• Le spoglie erano custodite nella cappella di famiglia. Il fatto si è verificato nella tarda serata di domenica. Distrutto dalle fiamme anche l’archivio storico del Comune dagli anni ’50 agli anni ’70 e dagli anni ’80 ad oggi: in fumo tutti i documenti scritti a mano e in duplice copia, registri ossari, contratti, schede di riesumazione e di seppellimento. «Occorrerá un lavoro certosino per riuscire a recuperare tutti i dati - spiega il responsabile del cimitero, Roberto Santangelo - è stato un vilipendio vero e proprio. Soprattutto per quanto riguarda l’incendio dell’archivio il messaggio è chiaro, l’obiettivo è stato quello di mettere in difficoltá il Comune. Recuperare tutti i dati non sará facile».

• I malviventi probabilmente per accedere al cimitero hanno scavalcato il cancello di ingresso, oppure hanno avuto accesso dall’area retrostante dove sono in corso dei lavori. Una volta dentro hanno rotto la lapide di marmo nella cappella prelevando le due urne contenenti i resti di Michele Marino e Filomena Gorga, genitori dell’attuale primo cittadino. Oltre alle urne hanno preso anche la lapide che hanno poi lasciato all’ingresso del cimitero. Prima di andar via sono entrati negli uffici, scassinando una finestra, hanno aperto tutti i cassetti e tirato fuori i documenti, che hanno poi disposto al centro della stanza, appiccando il fuoco. Ad attirate l’attenzione di operatore del cimitero, che stava rientrando a casa, è stato proprio il fumo che fuoriusciva dagli uffici. Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia locale. Marino, avvisato dell’accaduto, ha raggiunto il cimitero accompagnato da alcuni amministratori. Il sindaco ha escluso da subito che gli episodi siano legati al piano urbanistico comunale. Solo pochi giorni fa il clima al cimitero non era dei più sereni. Si è svolta infatti, una riunione tra gli operatori e il Comune per discutere dell’organizzazione interna. Di fatto, in base ad alcune indiscrezioni, per protesta gli operatori avrebbero sospeso le proprie attivitá. Un clima di tensione sul quale gli investigatori stanno indagando, così come sull’ipotesi di eventuali collegamenti con l’elaborazione del nuovo Puc e le minacce ad alcuni consiglieri, e i recenti appalti sulle lampade votive. A fornire qualche elemento investigativo in più saranno i rilievi effettuati dal Reparto scientifico dell’Arma.


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