Già venti domande per accedere alla rete

I dipendenti del Ruggi indagati vogliono dimostrare che erano al lavoro nei giorni contestati

Per difendersi dall’accusa di truffa ai danni dello Stato e di associazione a delinquere i lavoratori assenteisti del Ruggi si stanno rivolgendo al Ced (il Centro elaborazione dati) dell’Azienda ospedaliera universitaria.

Sono pervenute negli uffici della direzione già venti domande da parte di lavoratori indagati dalla Procura che chiedono di accedere ai rapporti della rete informatica per acquisire i tracciati del lavoro svolto in ospedale, e risalire così ai giorni e agli orari di lavoro che coincidono con quelli contestati dal pm Francesco Rotondo. Il commissario, Nicola Cantone, ha già informato il responsabile del Ced, Giuseppe Versace, demandando all’addetto ai servizi informatici il compito di valutare se sia possibile rilasciare le informazioni chieste dai lavoratori dal punto di vista normativo e dal punto di vista tecnico. A breve, dunque, si saprà se il Ced è l’ufficio competente, cioè se è in grado ed è tenuto a fornire informazioni. Valutate le normative vigenti (incluso la legge 241 del 90), tra circa un mese, probabilmente già a metà luglio, i lavoratori sapranno se sarà consentito o meno il rilascio della documentazione. Se l’Azienda opterà per il consenso al rilascio dei dati, probabilmente molti altri dipendenti avanzeranno la stessa richiesta. L’ultimo elenco finito nelle mani della Procura è composto da 766 nomi, ma già in precedenza vi erano altri elenchi e complessivamente i dipendenti che dovranno difendersi da accuse a vario titolo relative allo scorretto utilizzo del badge supererebbe gli 800 nomi. Tutti i dati che dovrebbero essere richiesti dai lavoratori non sono in possesso del Ced, e la prima informazione utile per risalire a quei dati è conoscere la postazione del computer dalla quale ci sarebbe stato l’accesso. Saranno i legali dei diretti interessanti coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo a inoltrare le richieste di accesso al sistema informatizzato per ottenere i dati e dimostrare che nei giorni e negli orari contestati, il lavoratore si trovava presso una determinata postazione a inserire informazioni sui pazienti. L’Azienda molto probabilmente aspetterà che pervengano tutte insieme le richieste prima di dare una risposta, e il Ced intanto si consulterà con l’Ufficio affari legali e con l’Ufficio personale. È partito intanto un nuovo sollecito dell’Azienda in Procura per conoscere l’elenco definitivo dei dipendenti indagati.

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