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Gestione palazzo Del Vecchio Fondazione Vico nel mirino

AGROPOLI. Ha scatenato non poche polemiche la scelta del Comune di Agropoli di affidare in comodato gratuito una parte di palazzo Del Vecchio, nel centro storico, alla Fondazione “Vico” per esporvi...

AGROPOLI. Ha scatenato non poche polemiche la scelta del Comune di Agropoli di affidare in comodato gratuito una parte di palazzo Del Vecchio, nel centro storico, alla Fondazione “Vico” per esporvi una parte delle opere del museo del Grand Tour. C’è chi ha lamentato che l’operazione non ha tenuto conto della presenza di altri potenziali soggetti interessati: «sarebbe stato il caso fare un bando pubblico per l’utilizzo degli spazi rivolto a tutte le associazioni e fondazioni del territorio». Qualcuno ha criticato l’amministrazione accusandola di non trattare tutti allo stesso modo. Inoltre sono state espresse perplessità sull’operazione di acquisto del palazzo storico e dei lavori da compiere per renderlo fruibile. Qualcun altro ha sottolineato che «Tra i criteri previsti per il riconoscimento di museo di carattere regionale c’è bisogno della disponibilità dell’immobile per 10 anni, e non per tre...».

A chiarire i dubbi è Claudio Aprea, direttore della Fondazione “Vico”. «Probabilmente - afferma - abbiamo un po’ messo in crisi il Comune dal momento che abbiamo avuto spinte ministeriali per la messa a dimora delle opere fuori dal Cilento. Ciò ha rappresentato per noi un’emergenza che, tenuto conto del patrimonio in questione, riteniamo giustificabile e condivisibile». E precisa: «i lavori da compiere nell’area affidata in comodato, per tre anni, saranno a carico della Fondazione, senza nessun contributo comunale». E chiarisce: «La Fondazione Vico possiede già tutti gli accreditamenti del caso, ragion per cui, la sede agropolese risulterà sede di esposizione distaccata del museo vichiano». Ad Agropoli dunque approderanno, entro l’estate prossima, le opere del museo del Grand Tour, attualmente al Museo nazionale di Paestum, dove giunsero nel 2015 dopo lo sfratto deciso dai frati minori di Capaccio capoluogo presso il cui Convento la Fondazione aveva allestito il museo.

Una raccolta che ora andrà ad arricchire l’offerta turistico-culturale di Agropoli.

Andrea Passaro

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