PATROCINIO NEGATO

Gay Pride, è bufera sulla Carfagna

In un'intervista al Corriere la ministra salernitana nega il patrocinio al corteo di Bologna e sostiene che gli omosessuali non sono discriminati. Durissime reazioni da Arcigay e centrosinistra. Pina Picierno: "Visione manichea e fuori dal tempo"

E' bufera sul ministro alle Pari opportunità, la salernitana Mara Carfagna, dopo che in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sostenuto di voler negare il patrocinio ministeriale al Gay pride nazionale in programma a Bologna il 28 giugno. Il patrocinio era stato esplicitamente richiesto dallo staff organizzatore del Gay Pride. Reazione roventi da parte delle associazioni organizzatrici dell'evento e dai partiti del centrosinistra. Mentre plaude la Destra di Bologna. "Dichiarazioni al limite della fantascienza" dicono dallo staff del Gay Pride, puntando il dito soprattutto contro le affermazioni della ministra salernitana, dove ha affermato che ormai non c'è più bisogno "di difendere le persone omosessuali dalle discriminazioni sui luoghi di lavoro". Affermazioni che hanno sollevato un polverone. Grillini, presidente Arcigay, si chiede "quali gay conosca la Carfagna e in quale mondo ella viva, "perfché ci pare che abbia una percezione della realtà del tutto distorta. Le persone omosessuali soffrono e lottano molto piu delle persone etero per portare avanti il loro amore, e spesso sono costrette a nascondere il loro orientamento sessuale in famiglia, a scuola, al proprio datore di lavoro. E' disumano affermare che non occorra alcun tipo di riconoscimento giuridico alle coppie omosessuali". Secondo Grillini, con la negazione del patrocinio, la Carfagna ha vestito i panni della matrigna di Cenerentola più che quelli di un ministro della Repubblica.
Va giù dura anche Pina Picierno, ministro ombra per il Pd alle Pari Opportunità: "Ogni giorno fatti di cronaca ci raccontano di quanto la vita delle persone omosessuali sia densa di difficoltà. Mi auguro davvero che il ministro delle Pari opportunità partecipi al Gay Pride, e non si faccia condizionare nella sua attività da visioni manichee e fuori dal tempo, da contrapposizioni retoriche e strumentali tra famiglie e coppie di fatto, tra laici e cattolici".
Soddisfatto Luca Volontè, deputato Udc, che definisce l'appuntamento il "Pride carnevalesco". "Le stravaganze politiche con i sindacati gay di sinistra sono finite, è una buona notizia".