Gasdotto, ora la Regione ci ripensa

Fortunato: «È stata avviata la procedura di revoca del parere sul piano Snam»

SANTA MARINA. «La nostra terra è salva. La Regione ha avviato la procedura di revoca del parere concesso al progetto della Snam». Lo ha comunicato sabato sera, a Policastro Bussentino, il consigliere regionale Giovanni Fortunato, alla presenza del presidente della giunta regionale campana, Stefano Caldoro. «Il metanodotto non attraverserà il nostro territorio – ha spiegato il consigliere – dovranno trovare una soluzione alternativa. Sono contento del passo indietro della Regione, altrimenti alle prossime regionali non avrei potuto candidarmi».

Al suo fianco il presidente Caldoro che ha rimarcato «l’impegno di Fortunato, come politico e come tecnico, in questa situazione delicata. Ho dato subito carta bianca a Giovanni – ha aggiunto Caldoro - che ha una competenza e una delega assoluta in materia».

Naturalmente ora bisognerà attendere la fine dell’iter burocratico avviato dai dirigenti della Regione. «Come consigliere regionale ho fatto la mia parte – ha aggiunto Fortunato - ora tocca ai parlamentari del territorio farsi portavoce del problema con il governo. La cosa strana è che al momento nessun ha mosso un dito sulla questione. L’unico che ha scritto al premier Renzi sono stato io e, a dire il vero, mi ha anche risposto. Il tracciato del metanodotto ipotizzato dalla Snam – ha spiegato Fortunato – comportava la necessità di prevedere una pressione interna alle tubazioni sottomarine di 250 bar, che si sarebbe sviluppata lungo le aree vulcaniche e sismiche in continuo movimento presenti nel basso Tirreno. Queste due tubazioni – ha continuato il consigliere regionale – vedevano il punto di approdo a terra coincidere con la foce del fiume Bussento, che rappresenta non solo il biglietto da visita del turismo e delle economie del Golfo di Policastro, ma è anche una zona classificata ad alto rischio alluvionale, qualificata a protezione speciale, essendo un sito di interesse comunitario».

Fortunato ha poi concluso: «Si tratta di un territorio che ha un alto valore naturalistico e che pure ha rischiato di veder compromesso tutto il suo assetto idrogeologico, faunistico e floristico-vegetazionale, peraltro senza che ci fosse alcun tipo vantaggio per le popolazioni che lo abitano».

Naturalmente l’attenzione resta alta e i residenti dell’area sono pronti a nuove manifestazioni di protesta se dovesse concretizzarsi qualche pericolo.

Vincenzo Rubano

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