sos all’assessore regionale

Garanzia giovani, negli enti progetto a metà

Che senso ha far svolgere tirocini lavorativi nella pubblica amministrazione se poi per essere assunti – se e quando ci sarà la possibilità di fare assunzioni – bisognerà partecipare ai concorsi? Se...

Che senso ha far svolgere tirocini lavorativi nella pubblica amministrazione se poi per essere assunti – se e quando ci sarà la possibilità di fare assunzioni – bisognerà partecipare ai concorsi? Se lo stanno chiedendo da mesi i tirocinanti di Garanzia giovani impegnati a tempo determinato all’interno delle amministrazioni pubbliche. Per il ministero del Lavoro, Garanzia giovani andava applicato solo ai privati perché «l’accesso nella pubblica amministrazione deve avvenire mediante concorso», ma per la Regione Campania – che promuove il progetto finanziato con fondi europei – si poteva procedere.

In provincia di Salerno sono diversi gli enti – Comuni e Provincia, ma anche strutture sanitarie – ad aver colto l’occasione per rinforzare l’organico, utilizzando circa settecento giovani nelle mansioni più svariate, spesso per coprire posti rimasti vacanti. Peccato che una volta terminato il progetto, a differenza di quanto accade nel settore privato, la possibilità di un’assunzione è pari a zero. Una discriminazione, secondo la Nidil Cgil di Salerno che da mesi sta raccogliendo le storie di questi giovani che si affacciano per la prima volta, in molti casi, al mondo del lavoro. E, oltre al problema dello sbocco occupazionale, è emerso anche quello dei pagamenti. «In questi mesi – ha ricordato Capezzuto – i tirocinanti hanno dovuto fare i conti anche con il ritardo dei pagamenti, che a volte sono stati anche di 4-5 mesi».

Nei giorni scorsi la Nidil Cgil Campania ha inviato una richiesta di incontro urgente all’assessore regionale al Lavoro, Lina Palmeri. «Abbiamo chiesto una proroga della misura per le pubbliche amministrazioni - ha spiegato Capezzuto – per evitare la dispersione dell’esperienza acquisita dai giovani come avvenuto già con i precari della giustizia nei tribunali». (m.a.c.)

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