Ganasce applicate 96 volte in 18 giorni 

Controlli particolarmente intensi intorno al Duomo e in zona stazione. Solo per il recupero delle auto incassati 6 mila euro

Sono ben 96 le applicazioni alle auto delle ganasce blocca ruote. E la maggior parte a carico di chi ha parcheggiato nelle aree di sosta riservate ai portatori di handicap. Dal tre aprile scorso, l’uso da parte dei caschi bianchi guidati dal comandante Elvira Cantarella e dal responsabile dell’unità operativa complessa “Viabilità”, capitano Rosario Battipaglia, ha prodotto numeri di tutto rispetto. I sistemi di blocco sono stati messi, nella maggior parte dei casi, a vetture in sosta negli stalli riservati ai disabili, quelli con strisce e con il famoso cartello arancione. Ovviamente non mancano quelle applicate ad auto trovate in sosta che danneggiava la celere viabilità.
Le aree dove i ceppi blocca ruote vengono maggiormente utilizzati sono quelle del centro cittadino. Nel centro storico numerosi i mezzi che al ritorno hanno trovato i dispositivi agganciati ai loro pneumatici in piazza Alfano I o in via Roberto Il Guiscardo, attorno al duomo o al tempio di Pomona. Sempre nel centro storico, diverse le vetture lasciate nei posti più impensabili, tutte bloccate dalla polizia municipale. Spostandosi in direzione sud, altra zona bersagliata dalla sosta selvaggia è quella attorno a piazza Vittorio Veneto e traverse limitrofe dove sono state numerose le ganasce applicate a vetture non solo lasciate per raggiungere la vicina stazione ferroviaria principale della città ma anche alcuni studi professionali. Tanti gli interventi anche in via Garibaldi, dove il parcheggio indiscriminato spesso è la regola sul lato destro, in direzione centro. Altra zona di intervento per i caschi bianchi con i temuti blocchi che impediscono agli automobilisti di andare via, è l’area attorno a piazza della Concordia e traverse vicine: anche queste zone, nonostante i due grossi parcheggi (tra i quali quello di piazza Mazzini) sono prese d’assalto dalla sosta per lungo tempo in ogni buco da parte di utenti di uffici e studi medici che lasciano le loro vetture nei modi più incredibili.
Nella zona orientale diversi gli interventi in via Torrione e in via Trento. A Pastena, Mercatello e Torrione il ricorso a questo blocco è invece più raro. Solo nel primo giorno di varo del nuovo strumento, furono tre le sue applicazioni, una nella zona orientale, un’altra in quella della stazione ferroviaria e una terza in traversa Aquaro. Come annunciato i caschi bianchi stanno operando in particolare a tutela degli spazi destinati ai portatori di handicap e nei passi carrabili lì dove, però, non vi è la necessità immediata di entrata o uscita da parte del titolare dell’autorizzazione: in questo caso interviene il carro gru. Stessa procedura se la vettura costituisce un pericolo o un intralcio per la circolazione stradale. Il dispositivo è destinato a bloccare quei mezzi che sostano lì dove non devono. La polizia municipale, riscontrata la non necessità dell’immediata rimozione, chiamano “Salerno Mobilità” che applica i ceppi. L’intenzione è anche quella di «affrontare in maniera incisiva il problema della sosta selvaggia soprattutto lungo le strade del centro storico o nei posti in cui tale dispositivo di blocco appare più adatto alle rimozioni coatte, contro le attività illecite dei parcheggiatori abusivi». I
l costo dell’applicazione delle ganasce varia se l’applicazione avviene di giorno (tariffa più bassa) o di sera o notte (più alta) e se avviene nel centro storico (più alta) o altrove. A seconda delle zone si va dai 50 euro ai 70 euro di giorno e dai 70 ai 90 euro nelle ore notturne. Finora, in circa una ventina di giorni, solo per le ganasce i salernitani hanno sborsato poco più di seimila euro, contravvenzioni a parte.
Salvatore De Napoli
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