Gambino, Bottone rovina la festa

Alberico Gambino ha dovuto incassare ieri un sonoro "schiaffo", al suo orgoglio di politico. A rifilarglielo il suo vice sindaco, Salvatore Bottone. Il gruppo politico che fa capo all’ex facente funzione ha disertato, infatti, la seduta di consiglio comunale in programma domenica mattina all’Auditorium

Pagani. «Non si finisce mai di imparare, questa mattina alle 8 sarò giá al mio posto per il bene della mia cittá...». Frasi ad effetto, a parte, la festa gli è stata rovinata. Il "re" di Pagani riconquista il suo trono ma resta senza corona. Alberico Gambino ha dovuto incassare un sonoro "schiaffo", al suo orgoglio di politico. A rifilarglielo il suo vice sindaco, Salvatore Bottone. Il gruppo politico che fa capo all’ex facente funzione ha disertato la seduta di consiglio comunale in programma ieri mattina all’Auditorium.

Solo 14 (Gambino compreso) i presenti: il consiglio organizzato sotto la maestosa "cupola" dell’Auditorium ha evidenziato, se ce ne fosse ancora stato bisogno, le spaccature di un centro-destra ormai dilaniato. «Oggi ci troviamo qui, senza quelle persone che pensavo fossero degli uomini, mi sono sbagliato alla grande»: è deluso, amareggiato e sconfortato Alberico Gambino, leader cittadino del Pdl ferito nell’orgoglio.

Un atto di sfida che a questo punto apre all’interno della coalizione e del Pdl una crisi politica mai vista che potrebbe decretare la definitiva rottura del centro destra locale. «Adesso spetta ai vertici del partito prendere le decisioni», con il suo solito savoir-faire, Gambino riesce bene a nascondere la sua delusione ribadendo che il suo maggiore riferimento politico resta Edmondo Cirielli. Il presidente della Provincia ha voluto anche lui esserci ieri mattina, attraverso una telefonata fatta ascoltare all’intera sala: «Gambino è una persona per bene che riuscirá a dimostrare la sua innocenza».

Compatta l’intera classe politica del Pdl salernitano che ha fatto sentire la sua vicinanza all’amico Gambino. Sindaci, assessori e consiglieri provinciali si sono presentati numerosi a portare il proprio tributo a chi ieri doveva ritornare in sella a rappresentare la sua Pagani. A rovinare tutto Salvatore Bottone e i suoi uomini. «Bottone è finito, da oggi non sará più nulla per questa cittá», tuona l’assessore Fabio Petrelli, mentre mestamente intorno alle 13 scendeva con amici le scale dell’Auditorium.

Il consiglio comunale saltato ieri, questa mattina dovrá essere riconvocato da Massimo D’Onofrio, infatti, terminata la sospensione manca la presa d’atto dell’intera assise cittadina in merito al reintegro di Gambino. «L’assenza di una parte non determinante della maggioranza - afferma D’Onofrio - dimostra la veridicitá di quanto da me sostenuto da sempre: qualcuno, per capriccio o per ambizione personale, ha distrutto una coalizione e un’amministrazione che da subito dobbiamo ricostruire con le migliori energie».

Intanto hanno cercato di lanciare un segnale politico gli assessori Aldo Cascone, Enrico Cascone, Fabio Petrelli, Gino Lamberti, Pasquale Sorrentino e Enzo Campitiello che hanno rassegnato le proprie dimissioni nelle mani di Gambino. Spiccano in ogni caso la mancata presa di posizione di Aniello Sicignano e Raffilina Stoia (assente ieri); non dimissionari neppure Lello De Prisco e Salvatore Visconti che insieme a Salvatore Bottone saranno esclusi dalla nuova giunta nel momento in cui sará confermata alla guida del Comune il ritorno di Gambino.

La difficile situazione politica di Pagani sará in ogni caso al centro di un vertice convocato per oggi in Provincia dove potrebbero arrivare delle clamorose decisioni dai vertici del partito con la possibile esclusione dal Pdl dell’intero gruppo di Bottone.

Gerardo Vicidomini

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