VERSO LE ELEZIONI

Gallozzi, tredici proposteper far decollare l'economia

Lettera aperta del presidente degli industriali ai candidati al Parlamento: Industria, turismo, sviluppo del porto e termovalorizzatore tra i punti principali

Tredici priorità per rilanciare Salerno e il Mezzogiorno. Le enuncia, in una lettera aperta ai candidati al Parlamento, il presidente della Confindustria salernitana, Agostino Gallozzi. Ai politici che iniziano da qui la scalata ai palazzi romani propone un "patto per lo sviluppo", un lavoro bipartisan per il bene del territorio, superando gli steccati di partito. Chiede perciò «spirito di servizio verso le nostre comunità locali, nel tentativo di ricostruire con il territorio un accordo fiduciario. E parla di un patto «in grado di proiettare ulteriormente Salerno e la sua provincia verso gli orizzonti della competizione nazionale ed internazionale».
Per farlo, ricorda che puntare solo sul turismo non basta. «Credere che la produzione di ricchezza sia delegabile a questi due settori è un errore che purtroppo è stato reiteratamente commesso. Senza industria in senso stretto non si costruisce un Pil adeguato alla domanda di occupazione». Anche su turismo e cultura pensa sia tempo di voltare pagina: «Basta con interventi spot o tampone e via libera a un grande piano di riorganizzazione e promozione che renda l’offerta turistica più competitiva». Come? Innanzitutto con «un poderoso piano di manutenzione straordinaria dell’ambiente e delle infrastrutture, che renda il territorio pienamente fruibile». Le infrastrutture restano una nota dolente. Da imprenditore portuale, Gallozzi lancia un grido d’allarme: «Senza l’approfondimento dei fondali, il consolidamento delle banchine e l’allargamento dell’imboccatura di accesso, lo scalo commerciale salernitano è destinato ad un inesorabile declino».
L’elenco delle priorità continua. Prima fra tutte la riduzione del costo del lavoro, che carica di tasse gli imprenditori e svuota le buste paga dei dipendenti. Per finanziarla invita a un taglio strutturale di spesa sulla «elefantiaca ed inefficiente macchina pubblica» e incalza i politici: «Su questo tema, al di là di indicazioni generiche, non sembrano esserci proposte sul cosa, come, quando, quanto tagliare». Poi insiste sulla sicurezza sul lavoro (con una formazione ad hoc), la semplificazione amministrativa (dimezzando i tempi delle procedure), il contenimento dei costi dell’energia, il miglioramento della scuola, l’integrazione tra Università e aziende («per intercettarne al meglio i fabbisogni»), la sicurezza, il ciclo integrato dei rifiuti, gli incentivi fiscali alle imprese che investono, una sanità senza sprechi e un utilizzo proficuo dei fondi strutturali. Per questi chiede di abbandonare la pratica della frammentazione in favore di «pochi, ma grandi obiettivi», snellendo le procedure e aumentando la trasparenza. Via libera, infine, a una rapida costruzione del termovalorizzatore.