Gallozzi ai napoletani: «Non avrete mai il porto di Salerno»

Il presidente di Assotutela considera una vera sciagura la proposta di Lupi di accorpare la gestione dei due scali

«La comunità del porto di Salerno è assolutamente contraria all’anatema lanciato dal ministro Lupi, di recente ripreso anche dal presidente degli Industriali di Napoli e da esponenti regionali del sindacato, circa l’accorpamento dell’Autorità portuale di Salerno a quella di Napoli. Ci batteremo, in ogni sede, affinché sia evitata questa vera e propria sciagura».

A sostenerlo è Agostino Gallozzi in qualità di presidente di Assotutela, l’Associazione per la tutela e lo sviluppo del porto di Salerno. Il perché di questa chiusura è presto detto: «Il porto di Salerno ha dimostrato negli anni, sul campo, una straordinaria vitalità e propensione allo sviluppo dei propri traffici marittimi, grazie a una intelligente e propositiva strategia di leale collaborazione tra la componente pubblico-istituzionale, la componente privato-imprenditoriale e le proprie maestranze, ciascuno capace, nel proprio ruolo e nella stretta osservanza dei dettati della legge 84/94, di dare il meglio di sé, in una fortissima e non conflittuale unità di intenti. Ciò ha portato nel 2013 - spiega Agostino Gallozzi – a una crescita fuori dal comune in ogni settore merceologico: contenitori, rotabili e ro-pax, merci varie, crociere. Così come sul livello più strettamente istituzionale è stato fuori dal comune lo slancio posto nella realizzazione di interventi di riqualificazione infrastrutturale di interesse generale: raddoppio degli ormeggi ro-pax, consolidamento delle banchine, approfondimento dei fondali, realizzazione della banchina per le crociere, stazione marittima, avvio delle gallerie che collegheranno il porto alla rete autostradale».

Si può dire altrettanto di Napoli? «Certo non sta a noi commentare ciò che accade nel vicino porto di Napoli, alla cui sana componente imprenditoriale ed operativa siamo legati da forti rapporti di rispetto e cooperazione. Ma - sostiene Gallozzi – tanto è febbrile e propulsiva l’attività di Salerno, tanto coesa e positiva l’intera sua comunità portuale, tanto agli antipodi appare la realtà di Napoli, più volte commissariata e dove addirittura da oltre sette mesi non viene nominato il presidente della Authority». Quali risparmi e quale recupero di funzionalità deriverebbero dal mettere insieme due realta così diverse? Perchè i napoletati invece di dedicarsi a risolvere i problemi del loro porto si concentrano su come prendersi quello di Salerno? E perché il ministro Lupi ha deciso di esternare questa posizione proprio sul porto di Salerno? Questi gli interrogativi e i sospetti sollevati ieri da Gallozzi.

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