Galisi ascolta De Mita e converge su Torquato

L’ex presidente del Consiglio a Nocera Inferiore: «Chi corre da solo quando arriva resta impotente»

NOCERA INFERIORE. Sarà stato sicuramente di alto profilo il tema e l’invito di Roberto Galisi, ma lo stuolo di ex di ogni generazione e partito presente ieri sera alla libreria Mondadori era lì per ascoltare Ciriaco De Mita. Nel parterre, oltre al correlatore Lorenzo Dellai, c'erano i candidati a sindaco, concreti e non, Manlio Torquato, Pasquale D’Acunzi, Franco D’Angelo e appunto Galisi. Tutti aspettavano una parola di chiarezza. È arrivata, seppur in demitiano. Tra i tanti giri di parole è apparsa chiara la linea del sindaco di Nusco: è necessario seguire il «disegno della convergenza» come metodo per la prossima campagna elettorale a Nocera Inferiore. «Se ognuno si vuole candidare perché pensa di fare meglio – ha detto l'ex Presidente del Consiglio – lo faccia. Io, invece, vi consiglio di fare riunioni, misuratevi sulle capacità di rappresentanza, sull'umiltà e la pazienza. Sarebbe interessante sperimentarlo a Nocera. Se ci fermiamo è perché ci sono persone senza pensiero». Un progetto che abbia il riferimento in Manlio Torquato, è apparsa abbastanza chiara l'indicazione. Un invito raccolto da Galisi, che nella tarda serata di ieri ha annunciato il passo indietro: «Lavoreremo insieme con Manlio Torquato per la nostra città». Il docente universitario ha messo da parte, dunque, la sua aspirazione a diventare sindaco. Non ha fatto, invece, breccia negli altri due pretendenti presenti: D’Acunzi e D’Angelo. Il primo avrebbe la strada spianata per una candidatura autonoma con il centro destra, il secondo vuole proporre un progetto civico centrista che differisca da quanto fatto finora da Torquato. De Mita però è stato chiaro e scherzando sull'ex sindaco di fine anni Ottanta ha detto: «D’Angelo è sempre candidato, per lui è come un titolo onorifico». A margine dell'incontro ha aggiunto: «Quello che i politici non capiscono è che stando insieme vincono, quando uno pensa di andar da solo dopo che è arrivato da solo resta impotente». A chi si ostina a voler perseguire una strada in solitaria ha detto tranchant: «Se la situazione è quella che è, allora sono tutti fottuti. Questi comportamenti non si possono obbligare, maturano quando ci si convince che facendoli si ha la convenienza. Quelli che litigano per avere il potere in realtà sono stupidi, perché dopo averlo ottenuto poi che fanno?».

Salvatore D’Angelo

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