Galdi non lascia scampo «Ora la Tares va pagata»

Il sindaco “gela” gli imprenditori che chiedono di sospendere l’ultima rata «Sono pronto a incontrarli ma le variazioni potranno esserci solo nel 2014»

«Non credo che la richiesta dell’eliminazione dell’ultima rata della Tares possa essere accolta perché a dicembre i costi sono stati già accertati». Il sindaco Marco Galdi risponde così alla richiesta formale di 400 imprenditori cavesi, protocollata mercoledì scorso al Comune. Nel documento i firmatari, tutti facenti parte dell’associazione “Cava Sviluppo”, avevano puntato il dito contro l’applicazione, da parte dell’ente comunale, di indici di valutazione eccessivi per la nuova tassa sui rifiuti, addirittura più elevati rispetto a quelli adottati da tanti altri comuni e capoluoghi italiani. Avevano, quindi, chiesto l’eliminazione dell’ultima rata della Tares, che dovrà essere pagata nel mese in corso.

«Il Comune ha solo applicato la legge dello Stato – si è difeso il primo cittadino – E comunque abbiamo fatto attenzione ad effettuare un accertamento puntuale dei consumi che, poi, è andato a vantaggio dei capannoni industriali e a svantaggio delle famiglie». Galdi ha, quindi, aggiunto: «Sono disponibile ad incontrare gli imprenditori ed a parlare con loro, ma di primo acchito, senza aver esaminato bene la petizione che hanno presentato e considerando che siamo già a dicembre, mi sento di escludere di poter evitare loro il pagamento dell’ultima rata della Tares». Secondo Galdi, c’è un buon margine di possibilità che la nuova tassa sia ridotta, ma soltanto nel 2014. «Siamo già al lavoro per contenere i costi nel prossimo anno, ma adesso questo mi appare alquanto difficile».

Intanto, gli imprenditori cavesi sono sul sentiero di guerra e già mercoledì scorso hanno anticipato di voler intraprendere forme di protesta eclatanti se la loro richiesta sulla Tares non sarà accolta. In particolare, il presidente di “Cava Sviluppo”, Maurizio D’Antonio, ha affermato che se l’appello dei 400 imprenditori finirà nel dimenticatoio, tutti coloro che hanno sottoscritto la petizione scenderanno in piazza ed occuperanno il palazzo comunale. In programma vi è già una manifestazione che dovrebbe svolgersi il 15 gennaio prossimo e potrebbe essere fermata solo dalle istituzioni cittadine. Gli imprenditori appaiono irremovibili. Sembra che dal pagamento o meno della Tares dipenda la sorte di molte attività produttive del territorio cavese, ormai al collasso, perché prosciugate dalle tasse e dalla crisi che ha fatto calare vertiginosamente i consumi. «La Tares è diventata vessatoria per le aziende già oppresse dall’attuale congiuntura economica – ha sottolineato D’Antonio – Le attività produttive sono sempre meno competitive non solo sul mercato italiano, ma anche su quello europeo ed internazionale”.

Alfonsina Caputano

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