Futuro incerto alla Alcatel In arrivo quaranta “tagli”

L’azienda entro la fine dell’anno potrebbe trovarsi con meno di sessanta addetti Nessuno spiraglio dall’incontro romano tra l’ad della multinazionale e Zanonato

Quaranta tagli al Centro Ricerche Alcatel di Battipaglia, questa mattina arriveranno gli atti ufficiali dalla multinazionale francese. Continua la crisi interna allo stabilimento battipagliese dell’Alcatel, che potrebbe ritrovarsi con meno di sessanta dipendenti entro la fine dell’anno, ponendo le basi concrete per una probabile chiusura definitiva della sede. Nel corso dell’incontro della scorsa settimana a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra il ministro Flavio Zanonato e l'amministratore delegato della multinazionale Michel Combes, l’Alcatel non ha fatto altro che confermare la propria volontà di ridurre gli attuali livelli occupazionali degli stabilimenti italiani (Vimercate, Trieste, Rieti, Roma e Battipaglia), a cominciare proprio da quello di Battipaglia. Si parla anche della cessione di un ramo d’azienda dell’Alcatel Italia, ossia quello che si occupa di applicazioni per siti web e mobile commerce, le cui attività sembrano non essere più interesse della multinazionale sul territorio italiano. Per quanto concerne il Centro Ricerche di Battipaglia, ossia ciò che è rimasto dell’Alcatel dopo la cessione dell’azienda alla Btp Tecno, tre anni fa, gli esuberi riguardano quaranta unità. Tra queste, anche le 13 persone che avevano ottenuto, lo scorso luglio, la proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre.

Un obiettivo fondamentale per dipendenti che avevano visto scadere i benefici il 15 luglio, ma che potrebbero inaugurare il prossimo anno da disoccupati. Dei 31 dipendenti (su un totale di circa cento lavoratori a Battipaglia) messi in cassa integrazione straordinaria lo scorso anno, quattro avevano già accettato il trasferimento a Vimercate senza alcuna modifica contrattuale (uno di loro torna a Battipaglia ogni fine settimana per stare accanto alla famiglia), cinque avevano preferito la mobilità, altri nove erano stati ricollocati presso altre sedi dell’Alcatel-Lucent. Da risolvere resta la questione dei 13 dipendenti messi in cassa integrazione straordinaria che, insieme ad altri 27 colleghi, potrebbero finire in mobilità con una procedura che sarà avviata proprio oggi. Tra le motivazioni addotte dall’azienda ci sarebbe la necessità di riposizionare sul mercato alcuni prodotti Alcatel. I sindacati, per ora, hanno chiesto tempo. Il prossimo 8 ottobre, infatti, ci sarà un incontro del sindacato europeo di Alcatel in cui sarà descritto nei dettagli il piano per ogni paese, a partire proprio dall’Italia. Il 17 ottobre tale piano industriale andrà all’attenzione del Ministero dello Sviluppo Economico, con le previsioni occupazionali. Per lo stabilimento di Vimercate si parla di 400 tagli su 1.200 addetti. La stessa percentuale che riguarda Battipaglia, dove tuttavia i sessanta lavoratori rimanenti potrebbero risultati troppo pochi per giustificare l’apertura dello stabilimento.

Francesco Piccolo

©RIPRODUZIONE RISERVATA