«Fusione? Meglio la casa di tutti i moderati»

Salerno: il coordinatore provinciale di Scelta civica, D’Avenia, scettico sull’unificazione con Ala

SALERNO. Il partito unico tra Scelta civica e Ala, che tra giorni ufficializzeranno la fusione attraverso il nuovo soggetto politico “Cittadini per l’Europa”, non entusiasma più di tanto Giovanni D’Avenia, coordinatore provinciale di Sc. D’Avenia, in questi anni, ha lavorato per radicare il movimento a Salerno, riuscendo pure ad ottenere lusinghieri risultati, tant’è che proprio in città si è svolto uno dei congressi nazionali. Ad oggi, infatti, circa venti consiglieri comunali in tutta la provincia hanno aderito a Scelta civica, che può contare su diversi simpatizzanti.

La delusione, se così si può chiamarla, di D’Avenia, tuttavia, non riguarda il matrimonio tra Scelta civica ed Ala ma, piuttosto, il fatto che l’inglobamento non abbia riguardato anche altre formazioni di moderati. A detta di D’Avenia, infatti, si deve puntare sempre più in alto e far sì che «tutti i centristi italiani possano sedere sotto lo stesso tetto». «Bisogna superare – spiega – le divisioni che finora hanno impedito di creare un unico soggetto politico. Più passa il tempo e più la politica perde credibilità nei confronti dei cittadini». Un progetto ambizioso, dunque, e non è detto che lo si possa realizzare, soprattutto in virtù di un sistema proporzionale che, molto probabilmente, caratterizzerà le prossime consultazioni politiche. «Dobbiamo dimostrare di aver raggiunto la maturità per stare assieme – ammonisce D’Avenia – oppure con la nuova legge elettorale saremo tutti corresponsabili dell’insuccesso».

Nel frattempo, però, in attesa delle indicazioni che inevitabilmente proverranno da Roma, lo scenario resterà, in buona sostanza, lo stesso. Perché non verranno stravolti i lavori che sono già in corso e, in particolar modo, le alleanze raggiunte nei singoli Comuni chiamati a rinnovare il Consiglio comunale e a scegliere il nuovo (o vecchio) sindaco. «Avevamo già stabilito – conferma il coordinatore provinciale di Sc – di essere presenti nei Comuni in cui si svolgeranno le amministrative. Quasi sicuramente avremo delle nostre liste, con la denominazione “Cittadini”, a cui s’affiancherà il nome della città chiamata alle urne, in tutti i centri superiori ai 15mila abitanti. Diverso, invece, il discorso per i Comuni più piccoli dove ci saranno compagini civiche, in cui saranno inseriti anche dei moderati».

Gaetano de Stefano

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