il caso

Furto a Nefrologia Colletta dei pazienti

Una petizione all’Asl e una raccolta di fondi per riacquistare i macchinari diagnostici rubati tre giorni fa nella stanza del dottor Michele Nigro, responsabile dell’Immunopatologia renale presso il...

Una petizione all’Asl e una raccolta di fondi per riacquistare i macchinari diagnostici rubati tre giorni fa nella stanza del dottor Michele Nigro, responsabile dell’Immunopatologia renale presso il reparto di Nefrologia dell’ospedale cittadino.

A farsi promotrice di questa iniziativa una paziente del reparto ebolitano, la signora Italia F. . «Io ed altri pazienti abbiamo letto del furto e ci siamo subito preoccupati di parlare con il dirigente di Nefrologia il dottor Giuseppe Gigliotti, per verificare come poter sostenere questa battaglia di ripristino dei macchinari rubati - racconta la signora - Il dottore Gigliotti ha le mani legate, non può lavorare e prevenire con biopsia le eventuali dialisi. A questo punto noi pazienti siamo pronti a tutto».

La signora salernitana si è subito messa al lavoro: «mi sono attivata per raccogliere le firme per una petizione da inviare a tutti coloro che hanno il potere di smuovere le cose e ripristinare i macchinari, quindi sia Asl che ai politici. Inoltre se non dovesse bastare per dare un segnale ancor più forte ci stiamo già autotassando per recuperare i fondi necessari per ricomprare le macchine rubate. Inviteremo tutti a contribuire, attraverso ogni mezzo di comunicazione. Vogliamo che chi di dovere si muova e faccia subito qualcosa».

La signora Italia è un fiume in piena: «ci sono persone che devono svolgere cure molto importanti e senza gli strumenti non possono verificare le loro condizioni di salute. Mi ritengo ad esempio già fortunata in quanto non svolgo la dialisi, ma immaginate tutti gli altri ammalati che sono al momento impossibilitati ad una corretta diagnosi per questo furto».

La situazione è davvero allarmante: sono state già bloccate infatti le sedute terapeutiche e di estrazione dei tessuti per le biopsie per il mese di luglio e se i macchinari non verranno comprati o si trova una soluzione diversa, come riparare quello rotto di Eboli, tutto potrebbe restare bloccato per mesi: «non ci vogliamo nemmeno pensare, si deve agire e da subito», ribatte battagliera la signora Italia.(a.e.)

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