Furti nelle aule del tribunale: arrestato 

Vallo della Lucania, i carabinieri hanno fermato il 63enne residente a Prignano. Tra le sue vittime avvocati e testimoni

VALLO DELLA LUCANIA. Ladro in azione mentre è sotto processo per furto. A pochi passi dal giudice, mentre dovrebbe pensare a difendersi. Antonio Mandaradoni, 63 anni, originario dalla Calabria ma residente da anni a Prignano Cilento, è un ladro da guinness.
Neppure dal banco degli imputati si è lasciato scappare l' occasione di sfilare un portafogli, e non avendo nessun altro a tiro, ha ripulito un avvocato.
Un ladro incallito nel vero senso della parola. Incallito e sfortunato. Perchè lunedì mattina i carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal capitano Mennato Malgieri, lo hanno pizzicato in flagranza di reato.
Esattamente mentre il giudice pronunciava una sentenza, il 63enne, con la tranquillità di un ladro esperto, ha allungato le mani nella borsa del legale e con evidente soddisfazione è riuscito a prelevare il portafogli senza che nessuno se ne accorgesse.
Ad eccenzion fatta dei carabinieri che, travestiti da avvocati, lo stavano monitorando già da alcuni giorni. Perchè il 63enne era diventato da alcune settimane l’incubo degli avvocati del tribunale vallese.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, infatti, avrebbe messo a segno nel palazzo di giustizia una serie di colpi nelle aule e negli uffici. Si presentava in tribunale di buon’ora, ben vestito e con l’aria da professionista. Poi, una volta all’interno, adocchiava le sue vittime e, sprezzante del pericolo, metteva a segno i colpi. Per gli uomini dell’Arma è stato un gioco da ragazzi rintracciare il colpevole.
Due carabinieri si sono finti avvocati e hanno atteso che l’uomo facesse una mossa falsa. E così lunedì mattina, al momento giusto, è scattato il blitz nell’aula del tribunale tra lo stupore dei magistrati e dei presenti.
Dopo averlo perquisito i militari hanno recuperato il portafogli dell’ignara vittima e successivamente, da un’attenta ispezione dei locali del tribunale sono stati rinvenuti altri cinque portafogli contenenti ancora tutti i documenti e le carte di credito. Per l’uomo sono immediatamente scattate le manette.
Ha inizialmente tentato di giustificarsi, poi è stato costretto a consegnarsi nelle mani dei carabinieri. Mai avrebbe immaginato di essere scoperto anche perché sapeva bene che l’impianto di videosorveglianza del tribunale non funzionava già da alcuni mesi.
Non funzionavano neppure le telecamere puntate sul parcheggio. Chiunque poteva entrare ed uscire senza essere filmato dalla videosorveglianza. Ora “Lupin” così come lo hanno ribattezzato alcuni avvocati, si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria presso la Casa Circondariale di Vallo della Lucania.
Tornerà presto in tribunale ma questa volta solo per l’udienza di convalida del suo arresto.
Vincenzo Rubano
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