Fumata nera, la metropolitana si ferma

Vetrella propone di rispettare il patto firmato a Roma e invita Trenitalia a formulare una offerta per arginare il problema

Poco dopo le 22 di ieri sera la metropolitana leggera di Salerno ha effettuato l’ultima corsa, dalla stazione centrale al capolinea Arechi. Da questa mattina le corse sono sospese, le speranze di una risoluzione in extremis grazie al vertice che ieri c’è stato in Regione Campania, si sono spente nel tardo pomeriggio quando l’assessore comunale Luca Cascone ha confermato una notizia che in realtà era già nell’aria. «Domani chiudiamo anche se stiamo lavorando a una soluzione nella speranza che questa sospensione sia il più breve possibile» ha detto amareggiato il delegato alla mobilità di Palazzo di Città. La soluzione prospettata al Comune dall’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella - tra l’altro confortata dall’Accordo di programma siglato a Roma - era lo spostamento di risorse dal Tpl (piano Trasporto pubblico locale) su gomma a quello su ferro. «Si dovrà insistere - ha spiegato Vetrella - nei confronti del Governo affinchè siano stanziati i soldi necessari, eventualmente convertendo quelli erroneamente previsti per l’acquisto di treni. Tale soluzione è l’unica che consente la certezza su tempi lunghi». Una opzione immediatamente rigettata dal Comune di Salerno.

La giornata napoletana è iniziata ieri mattina intorno alle 11, in Regione, in Commissione trasparenza alla presenza dei consiglieri Gianfranco Valiante, Anna Petrone, Giulia Abbate, Gennaro Mucciolo, Dario Barbirotti e del direttore regionale di Trenitalia Maurizio Capotorto. (non era presente, fa sapere De Luca con una nota, «nessun consigliere regionale di centrodestra della provincia di Salerno».) «È indispensabile - fanno sapere i consiglieri in quota Pd - che tutti gli enti facciano la propria parte, la Regione deve assumere l’impegno politico di immediata risoluzione. Condividiamo la necessità di razionalizzare e meglio integrare il trasporto pubblico ferro/gomma ma non daremo mai il nostro assenso ad ipotesi di recuperi di risorse per la metropolitana a scapito del servizio su gomma che creerebbero problemi occupazionali e tagli nei servizi». Nel pomeriggio poi la riunione in assessorato ai trasporti alla quale ha preso parte anche l’assessore provinciale Michele Cuozzo che, sulla scia di quanto già annunciato da Cascone - ha rigettato con forza l’ipotesi di tagliare i servizi su gomma in favore di quelli su ferro. «Ci è stato prospettato di ridurre il numero delle corse - ha detto Cascone - dovevamo passare dalle 58 pagate da noi ad un ventina finanziate dalla Regione, una ipotesi assurda». Vetrella però, al direttore Capotorto, ha chiesto anche «una offerta dettagliata per il servizio, da effettuarsi nel periodo transitorio fino al completamento delle gare», proposta che tenga conto anche di «tutti gli aspetti relativi agli introiti derivanti dall’incasso dei biglietti e le iniziative per ulteriori ricavi provenienti sia dalla pubblicità e sia dalla gestione dei parcheggi al servizio delle stazioni».

Una via d’uscita alla quale il Comune di Salerno deve aggrapparsi attendendo pero, alla finestra. In ogni caso la questione non è semplice, se c’è buona volontà una quindicina di giorni potrebbero bastare per definire la cosa ma se iniziassero ad esserci divergenze, la discussione potrebbe andare avanti anche per mesi. «Se ne fosse parlato mesi fa come noi suggerivamo - ha detto Cascone - oggi non avremmo la sospensione del servizio. Auspichiamo che l’accordo si faccia in fretta per la riattivazione».

In città, intanto, la mobilitazione lanciata da Noi per Salerno procede, il dato provvisorio diffuso ieri mattina relativamente alla sottoscrizione della petizione salva-metro, parla di oltre 7mila firme raccolte e della ferma intenzione a non mollare una battaglia che si è diffusa a macchia d’olio arrivando fino alla rete. Qui l’iniziatva lanciata sui social dalla giovane Giulia Naddeo ha visto centinaia di tweet, condivisioni e like a testimonianza del coinvolgimento dell’opinione pubblica in questa vicenda.

Carmen Incisivo

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