Fu la casa delle femministe

Lo spazio occupato nel 1980. La prima iniziativa: un consultorio autogestito

Era il 1980 quando un gruppo di giovani donne, attive in politica, decise di occupare quei locali a piazza Vittorio Veneto e di trasformarli in un luogo dove poter esprimere liberamente le loro idee. A ricordare tutto questo è una delle protagoniste di quegli eventi: Giovanna Scarsi. «In quei locali - racconta - c’è una parte del mio cuore. Li occupammo subito dopo il terremoto con le compagne di “Casa della donna”, un gruppo femminista storico. Noi stesse ci occupammo dei lavori dei lavori dato che lo spazio era stato completamente abbandonato. Ricordo come l’alloran assessore Giovanna Ancora Niglio fece di tutto per permetterci di restare. Divenne subito un luogo d’incontro delle donne». Importantissima fu l’esperienza del consultorio, completamente autogestito e che funzionò per circa una decina d’anni. «Poi - racconta sempre la Scarsi - iniziammo il progetto della “Linea Rosa” ed, infine, lo spazio diventò sempre più un luogo di accoglienza anche per le altre associazioni che volevano lavorare per il bene di Salerno».

Tanti i momenti da incorniciare, tante le esperienze da poter raccontare dopo oltre trent’anni di attività. «Mi ricordo - continua la Scarsi - che alle nostre prime manifestazioni venivano i compagni di partito a farci da tutor. Creavano una sorta di cordone perchè erano anni molto particolari».

Wilma Labano, invece, ricorda quando quei locali ospitarono personalità come Franca Rame o Rossana Rossanda.

Entrambe le donne, però, ricordano con emozione una particolare occasione. La manifestazione del 13 febbraio 2002 quando si presentò il movimento “Se non ora quando”.

«Le donne stavano subendo un totale azzeramento - spiega la Labano - e quell’occasione rappresentò un momento di svolta. Il movimento cercò di recuperare libertà e dignità».

«La manifestazione del 13 febbraio - aggiunge la Scarsi - è stata una di quelle più importanti da quando ho fatto politica. Oggi è difficile fare politica. È difficile coinvolgere e fare aggregazione». Insomma, “Spazio donna” non è una semplice associazione. È storia e cultura salernitana e quel luogo incarna tutto questo.(an.ca.)

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