«Fronte comune contro la centrale»

Appello del sindaco di Capaccio agli enti: «L’impianto a biomassa è dannoso, tutti a Napoli per fermarlo»

CAPACCIO. «Confido nella piena collaborazione tra istituzioni per realizzare un vero sviluppo sostenibile, rispettoso dei valori e delle vocazioni del territorio, e nella presenza effettiva delle amministrazioni, uniche autorizzate ad esprimere pareri espressi e non, come accaduto, acquisiti favorevolmente in conferenza dei servizi per silenzio assenso». L’appello a tutti gli enti preposti a rilasciare il parere sulla realizzazione dell’impianto di biomassa a Capaccio è del sindaco Italo Voza.

Il primo cittadino chiede la presenza dei respondabili degli enti negli uffici del Dipartimento della programmazione e dello sviluppo economico del Centro direzionale di Napoli all’incontro in programma il 16 febbraio prossimo. La conferenza dei servizi è stata proposta dalla società “Biocogen” per ottenere il via libera a una variante finalizzata all’approvazione del progetto per la costruzione della centrale a biomassa. Progetto bocciato per la presenza sull’area di una canaletta demaniale, per la quale la Regione non ha concesso la sdemanializzazione. L’istanza è stata rigettata il 6 giugno scorso.

«Numerose sono state le perplessità suscitate dalla tipologia di impianto proposto dalla Biocogein – scrive Voza in una nota inviata a tutti gli enti interessati – con un’attività produttiva estranea al territorio, le cui fonti di approvvigionamento sono risultate addirittura esterne al nostro e agli comuni contermini. Si deve affermare senza tema di smentita – aggiunge il sindaco – che l’impianto produrrà impatti significativi sull’ambiente, sulle componenti culturali e paesaggistiche, risultando estraneo al tessuto economico e sociale. L’intervento, tra l’altro, risulta ben visibile dai numerosi belvederi che caratterizzano il territorio dove è ospitata la città antica della Magna Grecia e meglio conservata al mondo. Con sommo stupore – prosegue Voza – si è appreso che molte delle criticità non sono state rilevate dagli enti e dalle istituzioni uniche, deputate a esprimere il parere di competenza, in quanto assenti in quella sede e non avendo espresso parere scritto. Ora la conferenza viene riconvocata, per l’esame di un progetto che si asserisce apoditticamente essere una variante in mìnus».

Insomma, il sindaco di Capaccio confida «nella piena collaborazione tra istituzioni e nell’invio nei termini del proprio parere di competenza che tenga conto, a secondo delle diverse e variegata e specifiche competenze, delle ragioni e preoccupazioni che sono sollecitate dalla “Relazione a supporto delle decisioni” redatta dal Comune».

Pronti ad una nuova alzata di scudi i componenti del Comitato “Sorvella Sabatella”, presieduto da Maria Rosaria Bambacaro, sempre più deciso a dare battaglia per contrastare la costruzione della centrale. « Agiremo con tutti i mezzi possibili per difendere il nostro territorio – assicura Carmine Vona – Hanno resuscitato un progetto che la Regione avrebbe dovuto bocciare e archiviare definitivamente. È legittimo, a questo punto, pensare che la realizzazione di un impianto a biomassa è caldeggiata da qualcuno col beneplacito di qualche funzionario regionale, che non applica la norma in modo legittimo».

Angela Sabetta

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