L'editore televisivo napoletano Lucio Varriale

NAPOLI

Frode fiscale, nei guai l'editore Varriale

Per diversi anni la sua emittente televisiva "Julie Italia" ha percepito contributi statali grazie a false fatture

NAPOLI. Una frode fiscale compiuta per 5 anni, dal 2011 al 2016, con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per operazioni di compravendita immobiliare fittizie. Per questo motivo il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e la Digos del capoluogo campano hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per oltre due milioni di euro emesso dal gip del Tribunale cittadino.

Nel mirino è finito Lucio Varriale, editore dell’emittente televisiva regionale campana "Julie Italia". Secondo quanto accertato dai finanzieri, gli importi delle fatture false sarebbero stati inseriti nel bilancio dell’azienda, per un imponibile di oltre 11 milioni di euro. In tal modo "Julie Italia" avrebbe maturato un credito di Iva inesistente utilizzato poi per compensare i debiti previdenziali e tributari che aveva accumulato l’emittente.

Il sequestro riguarda i conti correnti della società e i beni mobili ed immobili di Lucio Varriale, amministratore di fatto della "Julie Italia", di Carolina Pisani, ex amministratrice, e di Christos Ioannou, attuale amministratore. L’emittente ha percepito contributi statali erogati in favore delle emittenti televisive locali, così come previsto dalla legge per i bandi 2012, 2013 e 2014, attestando una posizione contributiva di regolarità ottenuta con le false fatture, create ad hoc.