Fratelli d’Italia attacca «No ai banchieri di Monti»

In tantissimi all’assemblea fondativa a Salerno. La Russa: «È un nuovo Risorgimento» Cirielli e Meloni critici: «Se il premier è il candidato della Merkel non può esserlo per l’Italia»

SALERNO. C’è la destra ma c’è anche quella parte delusa dal Partito della Libertà. Un centrodestra nazionale allargato che si pone come alternativa al berlusconismo, ma senza voltare le spalle al leader maximo («siamo alleati, ma competitivi» ha dichiarato Edmondo Cirielli). Ieri sera in tantissimi sono accorsi al Mediterranea Hotel per l’assemblea fondativa del neo partito Fratelli d’Italia a cui Edmondo Cirielli, grazie alla spinta di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, sta traghettato la destra salernitana. Per l’onorevole La Russa si tratta di «un nuovo Risorgimento, un nuovo Rinascimento». Intanto il logo del neo partito richiama molto quello di Alleanza Nazionale, ma Cirielli mette subito in chiaro che «solo un terzo dei presenti viene da quella esperienza». Sarà, ma a giudicare dal fragore degli applausi che esplodono quando l’ex presidente della Provincia ricorda il «doloroso passaggio dal Msi ad An», sembra che lo spettro della fiamma tricolore sia più forte del tricolore che oggi è nel “cordone” del nuovo simbolo. Così come, gli applausi si accendono quando La Russa sottolinea l’importanza di centrodestra nazionale: «perché in nazionale c’è tanta storia».

Ma le fiamme vere sono contro il governo Monti, reo di aver giocato sulla pelle degli italiani per favorire le banche. Prima Cirielli («il decreto Salva Italia è un decreto salva banche») e poi la Meloni («se Monti è il candidato della Merkel allora non può essere il candidato dell’Italia») attaccando ad alzo zero il precedente governo di tecnici: «L’Italia era sul baratro non per colpa di Berlusconi - spiega Cirielli - ma per gli errori di Monti». Così la necessità di sganciarsi dal Pdl («troppo schiacciato sotto il tallone della Lega» spiega Cirielli) e aprirsi ad una esperienza nuova per «rimettere le scelte nelle mani degli italiani, puntare sulla meritocrazia nella selezione della classe dirigente e avere una linea politica chiara» ha spiegato la Meloni. Altro tema caldo è quello della giustizia. «Non possiamo immaginare riforme senza o contro i magistrati» ha spiegato Cirielli definendosi: «Legalista, rigorista e garantista». Si è parlato a cuor leggero poi di il porcellum, di «politica delle figurine» forse dimenticando troppo presto che fino a qualche hanno fa, su molti di questi temi, si è preferito girare teste e orecchie dall’altra parte.

«Tra le nostre proposte - spiega ora la Meloni - c’è quella di introdurre una norma in Costituzione che preveda un tetto massimo del 40 % di pressione fiscale in rapporto al Pil. Occorre abbassare le tasse per liberare l’economia e poi tagliare la spesa pubblica». Insomma La Russa è convinto «di poter arrivare primi al traguardo come coalizione. In ogni caso - ha spiegato - abbiamo la certezza di svolgere un lavoro coerente con le nostre idee». Un nuovo partito in un momento delicato, ha sottolineato nella presentazione l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano: «Edmondo Cirielli ha avuto ancora una volta il coraggio di assumere l’iniziativa nel momento in cui tutti noi stavamo attendendo che nascesse qualcosa di nuovo. In un momento tecnicamente inopportuno ma forse - ha concluso Romano - porterà bene. Ricordo che anche il Pdl nacque prima di una competizione elettorale, e in quella occasione vincemmo». E sul piano delle adesioni, Cirielli è diretto: «Molti sindaci che non hanno deciso di aderire ci sosterranno» mentre, «i consiglieri comunali scelgano subito da quale parte stare».

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