Francese: «Non sono più ostaggio dei ricatti» 

La sindaca attacca Tozzi: «Mi avevano avvisato che è sempre in campagna elettorale». Sfogo di Gioia sui social

«Un ricatto bello e buono». Cecilia Francese, che annuncia «una nuova giunta, con deleghe ridistribuite, nell’arco d’una settimana», stigmatizza l’addio dei tozziani, puntando l’indice contro l’ex vicesindaco: «I tre che hanno lavorato sono Michele Gioia, Laura Toriello e Francesca Napoli». Manca un nome: è quello di Ugo Tozzi. «Facile trarre le conseguenze…», risponde la sindaca. Sui social, Gioia ringrazia la prima cittadina, la giunta, i dirigenti, gli alti funzionari, alcuni dipendenti e soltanto qualche consigliere comunale. Per nominare i nuovi assessori, la sindaca attende le proposte del civico consesso. E la crisi politica frena i preparativi per la festa patronale.
La sindaca delusa. «Sono serena: ho perso quattro assessori, ma una sola consigliera, Gemma Caprino, e una maggioranza a 15 è l’ideale». L’addio dei quattro la intristisce: «L’avevamo stabilito fin dallo scorso anno che la giunta andava rivisitata, ma era appena iniziato un dialogo, e dire “O tutti o nessuno” è un ricatto bello e buono». La sindaca spiega: «La giunta era una famiglia, e m’ero impegnata a recuperare con contratti e incarichi di collaborazione i due assessori ai quali avrebbero rinunciato». Durissime accuse a Tozzi: «Dice che il suo gruppo non esiste più, ma poi obbliga i suoi assessori a dimettersi e il suo consigliere a lasciare la maggioranza…». E rammaricata aggiunge: «Ha ragione quando dice che dovrei avere più polso, così avrei aperto gli occhi e avrei creduto a chi m’avvisava che lui è in campagna elettorale da sempre».
Per le nomine dei nuovi assessori, la Francese incontra i gruppi di maggioranza: «Ogni forza mi darà una rosa di nomi d’alto profilo e io deciderò». Ieri la riunione con gli “etici”; oggi gli incontri con i gruppi di maggioranza. Anche con Fi, che «per ora avrà un solo assessore». E con Rivoluzione Cristiana dell’ex sindaco Fernando Zara, che riavrà un incarico in seno ad Alba: «È un nostro alleato e il nuovo amministratore della società troverà un modo affinché possa ancora aiutarci».
L’ira dei consiglieri. I capigruppo Pino Bovi, Pietro Cerullo, Francesco Marino, Giuseppe Salvatore e perfino Valerio Longo firmano una lunga lettera contro l’ex vicesindaco: si dicono «fortemente sorpresi» dal fatto che «Tozzi si definisca liberato dalle catene della Francese». Alle accuse tozziane d’immobilismo, ribattono dicendo che «in giunta ce n’erano 4 del gruppo di Tozzi», e che «quei quattro non erano al servizio della città, ma funzionali alle pretese egemoniche del gruppo». E alle mire elettorali: «Hanno scelto pensando alle nuove elezioni, per le quali chiedevano invano che Cecilia, leader indiscusso di quest’amministrazione, non fosse candidata».
Lo sfogo di Gioia. Con la stampa i tozziani non parleranno prima di una conferenza, inizialmente pensata per oggi e poi rinviata. Gioia, però, affida una lunga riflessione ai social: «La maggioranza - spiega - ha spostato il percorso su faccende personali anziché su azioni amministrative, e questo non lo condivido». Ringrazia tutti, perfino la sindaca, «una persona perbene e onesta»; è con qualche consigliere che ce l’ha. Dice di «non aver profuso invano le energie» e spera che «l’entusiasmo del delicato compito non si perda nell’insoddisfazione».
Il caso patronale. La crisi politica paralizza la festa in onore della Madonna della Speranza. La città celebrerà la sua patrona tra il 7 e il 9 luglio, ma la proposta deliberativa per gli ambulanti, che entro sabato prossimo dovrebbero richiedere l’occupazione del suolo pubblico per le bancarelle, e quella per la nuova planimetria dei palchi non possono essere approvate da una microgiunta, della quale, al momento, fanno parte soltanto la sindaca, Stefania Vecchio e Maria Catarozzo: «È una mancanza di rispetto verso la città», tuona la Francese contro i tozziani. Sarà Giuliano Caso, dirigente alle attività produttive, a reiterare con delle determine le delibere d’un anno fa. In attesa d’una nuova giunta.
Carmine Landi
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