LA STORIA

Francesco sconfigge l’autismo: è un bagnino

Il 16enne di Santa Marina affetto da Asperger ha conseguito il brevetto: «Il mio sogno è salvare vite»

SALERNO - Il sogno si avvera. Francesco, con una lieve forma di autismo, è riuscito a realizzare il suo grande desiderio: conseguire il brevetto da bagnino. «Ora potrò finalmente aiutare gli altri - racconta emozionato - Il mio sogno è salvare vite umane». Francesco Fortunato, 16 anni, residente a Santa Marina, ha la sindrome di Asperger, scoperto per caso cinque anni fa dai i suoi genitori, dopo un attacco epilettico. L’Asperger per lui è un turbinio di entusiasmo e voglia di fare, dalla palestra alla corsa, dai giochi di società al nuoto. Ieri all’esame da bagnino, a Salerno, presso il lido Colombo, è arrivato con venti minuti di anticipo. Maglietta bianca e pantaloncino nero, capelli trasandati e lo sguardo un po’ perso nel vuoto. Ad accompagnarlo la mamma Biagina Grippo e il papà Giovanni. «Non vedeva l’ora di sostenere l’esame - raccontano i genitori - durante il viaggio in auto ha ripetuto per tutto il tempo le tecniche di salvataggio e di rianimazione ». E poi, per oltre un mese, si è esercitato in mare con gli istruttori della Società Nazionale di Salvamento. Francesco vive in simbiosi con il mare. Quando ieri mattina, durante la prova pratica, si è gettato in acqua per il recupero di una persona in difficoltà, ha lasciato tutti senza parole. Veloce, determinato, professionale. E con una grinta fuori dal normale.

«È stato bravissimo - racconta orgoglioso il suo istruttore Pietro Testa - è stato uno dei miei migliori allievi e ha raggiunto un grado di preparazione altissima. Inizialmente ero molto scettico - ammette l’istruttore non avevo mai avuto esperienze di questo tipo. Francesco però mi ha fatto ricredere. È stato un esempio per tutti«. La mamma di Francesco, Biagina, non ci crede ancora: «Mi sembra un sogno dopo immense difficoltà e porte sbattute in faccia. Qualche anno fa, un medico si stupì persino che avesse imparato a leggere e a scrivere». Biagina, di professione giornalista, è una super mamma. «Per anni nessuno è stato in grado di darci una diagnosi. Dopo quell’attacco epilettico, l’unico della sua vita, mi venne in mente un articolo sul film “Adam”, la storia di un ingegnere che soffre proprio di questa sindrome: per me fu un'illuminazione ». Da allora Biagina iniziò la sua battaglia per aiutare il figlio. A 49 anni si iscrisse all’università laureandosi in tempi record e con il massimo dei voti in Scienze dell’educazione e della formazione. L’ho fatto per essere più vicina a mio figlio - racconta - per potermi occupare personalmente delle sue difficoltà ». Adesso Francesco, grazie anche all’impegno della mamma, continua a sognare, come dovrebbero fare tutti.

«Non mi interessa quello che dicono le persone - spiega - faccio tutto quello che ho voglia di fare. E adesso ho voglia di impegnarmi per aiutare gli altri». Orgoglioso di Francesco anche il capitano di vascello Daniele Di Guardo, comandante della Capitaneria di Porto di Salerno. «Un bagnino modello spiega il comandante - Siamo fieri ed orgogliosi di poter contare anche sulle sue competenze. La perseveranza e l’impegno di Francesco siano da monito perquelli che aspirano a lavorare nella balneazione, affinché venga assicurato sempre un intervento efficace. L’assistente bagnante è un interlocutore importante della Capitaneria di Porto, quale prima persona in grado di intervenire. Per questo si rende necessaria un’azione sinergica».

Vincenzo Rubano