Francesco riabbraccia subito i nonni

Il piccolo è tornato ieri sera a Sant’Arsenio dopo un viaggio di 17 ore insieme al padre

SANT’ARSENIO. Il piccolo Francesco Solimo è arrivato nella sua casa di Sant’Arsenio. Il bambino, ieri pomeriggio, accompagnato dal papà Sergio è arrivato a Roma dopo circa 17 ore di viaggio, tenendo conto anche delle ore trascorse a Madrid dopo l’arrivo del volo da Caracas in attesa dell’aereo che li ha portati a Roma. All’aeroporto di Fiumicino ad attenderlo c’erano alcuni familiari e chi ha assistito alla scena dell’incontro ha raccontato che non ci sono parole così belle per poter descrivere le emozioni provate in quel momento. Francesco infatti ha rivisto i suoi nonni e i suoi parenti italiani dopo ben cinque anni.

All’arrivo a casa a Sant’Arsenio ieri sera c’erano ad attendere Francesco, per volontà della famiglia, soltanto dei parenti ed alcuni amici di famiglia nei prossimi giorni invece non è escluso che possa esserci una festa allargata a tutti gli amici della famiglia Solimo e a quanti in questi anni hanno affiancato Sergio nella sua battaglia per poter riabbracciare suo figlio. «Una vicenda questa che non ha né vincitori, né vinti - è stato sulla pagina Facebook di Sergio Solimo, il commento di Arsenio Biscotti - perché i bambini e in questo caso Francesco non è un trofeo».

Tanya Polito, la madre di Francesco è invece rimasta in Venezuela anche se a Sant’Arsenio sono in tanti a sperare che anche lei decida di tornare e tra l’altro lo stesso Sergio Solimo non ha mai mostrato rancore nei confronti della sua ex moglie, nonostante gli avesse portato via il bambino, ma anzi ha sempre detto che mai e poi mai le impedirà di svolgere il ruolo di mamma.

Ad esprimere la sua soddisfazione per la conclusione a lieto fine della vicenda è stato anche Lorenzo Solinas, primo segretario commerciale dell’ambasciata d’Italia in Venezuela. «Da tempo seguivamo la vicenda del piccolo Francesco Solimo. Nel caso di specie - ha spiegato il funzionario - il problema era costituito dal fatto che la madre si era nascosta, anche perché i tribunali venezuelani avevano dato ragione al padre e l’autorità venezuelana competente per i casi del genere aveva sempre fornito collaborazione sul caso. Le ricerche del minore erano state affidate dal signor Solimo e dai suoi legali ad alcuni investigatori privati molto noti in Venezuela, che sono riusciti a ritrovare il minore e la madre. Da parte dell’avvocato Antonella Sciubba, legale venezuelano del signor Solimo, vi era molta preoccupazione per la questione della sicurezza, perché, in un paese come il Venezuela, noto purtroppo per il grave fenomeno della criminalità violenta, non si poteva escludere a priori che la madre potesse tentare un recupero del figlio in maniera violenta».

Erminio Cioffi

©RIPRODUZIONE RISERVATA