Frana, il Governo blocca altri sei risarcimenti 

Appello contro la decisione del tribunale di dividere in parti uguali il dovuto Secondo Roma spetta però al Comune di Sarno pagare la quota maggiore

Sei famiglie di vittime della frana del 1998 non possono ricevere i risarcimenti riconosciuti loro dal Tribunale di Salerno, perché il governo centrale e il ministero degli interni hanno impugnato la sentenza che divide quei soldi in parti uguali con il Comune di Sarno: governo e ministero vogliono infatti che sia l’Ente locale a pagare la parte maggiore del risarcimento stabilito.
La vicenda risale ovviamente a quel maledetto maggio del 1198. Sei cittadini che persero i propri cari durante i tragici eventi alluvionali, notificarono al Comune di Sarno, rispettivamente, il ricorso ex articolo 702 bis e successivamente l’atto di citazione innanzi al Tribunale di Salerno, per vedersi riconosciuta la quantificazione del risarcimento danni. Dopo un lungo procedimento, la magistratura ha emesso, rispettivamente l’ordinanza 11789 del 2016 e la sentenza 2507 del 2018, con le quali ha quantificato l’importo del risarcimento ed ha condannato l’ex sindaco Gerardo Basile, la presidenza del consiglio dei ministri, il ministero degli interni e il Comune di Sarno, in solido tra loro, al pagamento delle somme, a titolo di risarcimento dei danni, in favore dei ricorrenti e degli attori. La sentenza del Tribunale di Salerno, segue il dettato della Corte di Cassazione, che confermava la decisione della Corte di Appello di Napoli, risalente al 2011, con cui è stata riconosciuta la responsabilità solidale tra il Comune, il ministero, il governo e l’ex sindaco Basile. Ma nella pronuncia del Tribunale, secondo la presidenza del consiglio dei ministri e il ministero dell’interno vi è stato un errore: l’aver presunto come uguale la responsabilità di tutti. Ed è partito l’appello al quale però la giunta municipale sarnese, con apposita delibera, ha deciso di resistere dando incarico ad un professionista.
Tali vicende non sono nuove per il Comune di Sarno. Difatti, per un altro giudizio simile, l’assessore al contenzioso, Eutilia Viscardi, in considerazione della delicatezza e complessità delle eccezioni poste con l’evidente scopo di aggravare la posizione debitoria dell’Ente, ha ritenuto possibile e necessario resistere nel giudizio di appello. In definitiva, a 20 anni oramai dai tragici eventi del 5 maggio 1998, la frana e soprattutto le sue conseguenze continuano a far discutere.
Danilo Ruggiero
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