Frana a San Gregorio Magno: primi interventi ma resta l’allerta

Quasi tutti gli evacuati sono rientrati nelle case ed è stata ripristinata la viabilità. Rimane il timore che possano ripetersi gli acquazzoni. Il sindaco Malpede: «Danni per milioni di euro»

San Gregorio Magno. L’allarme da "bollino rosso" nelle zone alluvionate è rientrato. Due giorni dopo l’evento franoso che ha invaso la localitá Teglie, irrompendo nei vani al pianterreno delle case, permane comunque lo stato di allerta. A destare segnali di tensione sono le condizioni meteo. Il solo pensiero di nuove piogge desta preoccupazione negli abitanti. Nella sala dell’oratorio dov’è stata allestita una "unitá di crisi", si coordinano gli interventi dei volontari che continuano a spalare melma e detriti dalle case alluvionate.

• La situazione lentamente sta tornando alla normalitá. Buona parte degli evacuati ha fatto ritorno nelle proprie abitazioni Restano negli alberghi di Contursi Terme e presso parenti solo gli abitanti delle case situate nei punti critici. Ovvero in quella parte della contrada Teglie dove la furia dell’acqua dei valloni Matruro e Vadurso ha fatto maggiori danni.

• E’ stata ristabilita anche la viabilitá, anche se si può procedere solo a passo d’uomo. Dalla strada sono stati rimossi i grossi massi e i detriti che ostruivano il passaggio, ma è rimasto un leggero stato fangoso che non rende facile il transito. I mezzi dei volontari locali e della protezione civile hanno rimosso anche le auto sommerse del fango. Alle operazioni di bonifica contribuiscono anche gli operai della comunitá montana Alto Sele-Tanagro che hanno sospeso lo sciopero per stare al fianco degli alluvionati.

• Intanto a due giorni dall’eccezionale evento atmosferico che ha scatenato la frana, si prova a fare anche una stima dei danni. «Siamo nell’ordine dei milioni di euro, anche se non c’è ancora uno studio preciso - dice il sindaco di San Gregorio Magno, Gerardo Malpede - per fortuna le case non hanno ceduto e non ci sono stati danni strutturali, altrimenti il bilancio sarebbe stato molto più pesante e non solo in termini economici». I tecnici degli uffici comunali di San Gregorio Magno e Buccino lavorano insieme per coordinare i primi interventi di messi in sicurezza. In contrada Teglie e lungo i corsi dei due valloni lavorano mezzi meccanici per ripristinare gli argini. Mezzi da lavoro sono impegnati anche a monte, nel pianoro di Vadurso dove si è accumulato un ammasso di detriti, massi e tronchi di alberi. La situazione non è buona neppure sul fronte di Buccino. Il sindaco Pasquale Via ha organizzato squadre di volontari e smosso i tecnici comunali per fare sopralluoghi nelle aree franose di propria competenza. Il vallone Vadurso, infatti, segna il confine tra i due comuni. La frana, dal lato buccinese, non ha coinvolto lo stesso numero di abitazioni di San Gregorio Magno. I danni, comunque, non sono mancati. Ci sono quelli alle colture, con aziende agricole messe in ginocchio. Anche gli allevatori hanno subito grosse perdite. Indicativo è il caso dell’allevatore di suini che ha visto inghiottire del fango dieci suoi animali.

• Un’altra spesa grossa sará quella per gli interventi di ripristino dello stato dei luoghi in montagna, da dove si è staccata la frana che è venuta giù per oltre cinquecento metri. Saranno necessari dei progetti di messa in sicurezza. Magari proponendo quelli bloccati e non finanziati dalla Regione Campania, come ha denunciato nei giorni scorsi il sindaco Malpede. In localitá Teglie le duecento famiglie sperano di tornare presto alla normalitá e alla quiete di questi luoghi.

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