«Fra Gigino deve tornare a gestire San Francesco» 

Cava de’ Tirreni, appello da parte dei tanti fedeli e sostenitori del francescano Petizione e presto anche un comitato per riportarlo alla guida del santuario

CAVA DE’ TIRRENI. «Fra Gigino ritorni a gestire il santuario di San Francesco e Sant’Antonio». Questo l’appello di cittadini e sostenitori del padre francescano, ex rettore del monastero, che si sono detti pronti a qualsiasi tipo di manifestazione per far sì che la gestione ritorni nelle mani del vulcanico e carismatico padre Luigi Petrone. Sul tavolo la possibilità di costituire un vero e proprio comitato a sostegno del francescano con tanto di petizione e raccolta firme. Nelle scorse ore le adesioni sono arrivate a fiumi su input dell’avvocato Alfonso Senatore, da sempre primo sostenitore della creatività e dell’attività di fra Gigino.
«È giunta l' ora di far ritornare fra Gigino a Cava e riprendere a combattere contro tutti quelli che vogliono vedere la nostra città in ginocchio, in primis i suoi padri Superiori – ha tuonato Senatore –. La chiesa e il monastero di San Francesco e Sant’Antonio non possono fare la fine che stanno facendo senza l' attivismo e il carisma di fra Gigino che deve ritornare al più presto». Il tutto proprio a ridosso dell’avvio dei consueti festeggiamenti liturgici in onore di San Francesco d’Assisi (il clou è previsto il prossimo 4 ottobre) che, per la prima volta quest’anno, non hanno visto il coinvolgimento diretto di padre Luigi Petrone.
Stando a insistenti voci, al momento però ancora non confermate da fra’ Gigino, infatti, l’ex rettore del santuario sarebbe a un passo dal lasciare la città. Un graduale distacco sospettato da molti già a partire dall’assenza del francescano alle celebrazioni patronali per la Madonna dell’Olmo il mese scorso. Sta di fatto che ad occuparsi dell’intera gestione e organizzazione dei festeggiamenti in onore di San Francesco è stato frate Pietro Isacco, attuale padre guardiano del monastero, il quale – nel corso della conferenza stampa di presentazione del calendario dei festeggiamenti – aveva già annunciato che quest’anno ci sarebbe stata un’inversione di rotta rispetto a quanto organizzato gli anni scorsi, con celebrazioni più sobrie e essenziali, incentrate sulla riscoperta della vita di Francesco d’Assisi tramite momenti di preghiera, artisti di città, serate di gastronomia povera e – soprattutto – niente fuochi d’artificio e spettacoli pirotecnici bensì un moderato gioco di luci e colori nel chiostro del santuario. Di fronte a tali “novità” non potevano non mobilitarsi i sostenitori di padre Luigi Petrone abituati a ben altri festeggiamenti.
Giuseppe Ferrara
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