Foto osé e minacce su Facebook: allarme nelle scuole di Salerno

Nuova mania tra gli adolescenti. Crescono i casi di immagini arrivate in privato e poi diffuse in tutta la scuola

SALERNO. Manda in chat al fidanzatino delle foto “osè”, certa che quel gioco resti intimo. Ma qualche giorno dopo, se le ritrova postate sui profili social di tutta la scuola. La bomba - che ha fatto tremare una scuola salernitana - è la stessa che esplode con sempre maggiore frequenza in tanti istituti ed in altrettante famiglie, dove l’assenza di controllo sulla rete e sui suoi giovanissimi utilizzatori, produce danni molto più pesanti di quelli prevedibili.

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Al punto che anche il Comune di Salerno ha deciso di aderire ad un progetto di safe surfing - “Crescere che avventura” - che vede protagoniste quattro scuole pilota. «Gestire il caso di questa ragazza è stato molto complicato - racconta il professore Umberto Novelli, che attualmente insegna presso l’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Mariconda, uno dei quattro che sperimentano il vademecum per navigare sicuri - L’episodio in questione si è verificato in un’altra scuola della provincia. La signorina aveva deciso con la superficialità tipica degli adolescenti, di omaggiare l’allora fidanzatino con delle sue foto intime, certa che quegli scatti restassero nella chat privata. Invece lui - credendosi come tutti i suoi coetanei impunibile, semplicemente perchè nascosto dietro uno schermo - ha provveduto a rendere partecipi della cosa altri amici, ed in breve tempo quelle immagini hanno fatto il giro di tutta la scuola».

La ragazza si è inizialmente chiusa in casa, rifiutando di incontrare i compagni e di ripresentarsi in classe per seguire le lezioni. Sotto choc, non voleva nè mangiare, nè uscire nè tantomeno rispondere al telefono. «Era comprensibilmente turbata, si vergognava. Con tutti i mezzi che erano a nostra disposizione abbiamo tentato di aiutarla a riprendere una vita normale. Diciamo che è stato un lungo percorso di accompagnamento alla regolarità», spiega il docente. «Per una ragazzina è uno choc incredibile, una ferita che si dilata nelle condivisioni sui social, che sfugge al controllo, perchè in pochi minuti chiunque può essere messo a parte della tua intimità, indipendentemente dalla tua volontà. Se ci pensiamo è atroce. Per fortuna siamo riusciti nella nostra impresa, anche grazie all’aiuto dei servizi sociali, che ci sono stati vicini offrendoci un adeguato sostegno per il suo reintegro. Quando si ha a che fare con gli adolescenti è sempre complicato, Internet anzichè aiutarci, ha peggiorato la situazione, in particolar modo perchè non abbiamo spesso gli strumenti per capire ed intervenire in tempo». Novelli sottolinea l’importanza della formazione: «Per questo è indispensabile alzare la guardia, sia a scuola che in famiglia e dunque ben vengano progetti formativi tesi a farci entrare nelle pieghe di un mondo di cui spesso ignoriamo i meccanismi, perchè a differenza degli adolescenti di oggi, non ci siamo cresciuti dentro».

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