VERSO LE ELEZIONI
Forzisti delusi in rivolta«Così Mara ci ha distrutto»
Abbandoni e accuse alla Carfagna sulle liste. Fasolino: «E’ un colpo di Stato»
Abbandoni e accuse. Addii al partito e documenti di protesta che minacciano di dirottare il voto altrove, verso l’Udc o Di Pietro. Spira vento di bufera in Forza Italia. Un vento covato a lungo - da quando il commissariamento affidato alla deputata Mara Carfagna ha diviso in due gli azzurri salernitani - e infuriato appena sono state compilate le liste per il Parlamento. Alcuni hanno già fatto i bagagli, come l’uscente Franco Brusco, che dopo l’esclusione dalla compagine del Pdl è andato a candidarsi nella Lega Autonomie.
Altri, come il parlamentare Gaetano Fasolino (anche lui uscente non riconfermato), restano nel partito, ma si preparano a dare battaglia per rivederne l’assetto.Giurano che la loro non è la rivendicazione degli esclusi: «Non sono amareggiato - dichiara Fasolino - Una classe dirigente non è eterna e deve sapersi rinnovare, con adeguato passaggio del testimone: il punto è nella qualità e nella strategia del rinnovamento.Con queste scelte sciagurate il patrimonio di Forza Italia in provincia di Salerno viene completamente distrutto. Alcuni territori come Cilento, Diano, Piana del Sele, Irno e Costiera sono rimasti completamente tagliati fuori. Altri, come l’Agro, presentano per la lista alla Camera solo un candidato al ventiduesimo posto. Il popolo degli iscritti è stato completamente espropriato: un vero colpo di Stato». La dirigenza è accusata di aver escluso i parlamentari uscenti senza consultare la base per individuare chi potesse sostituirli. «Nessuno dei tanti meravigliosi ragazzi e ragazze che in questi anni hanno costruito la fortuna di Forza Italia in provincia di Salerno è stato degnamente valorizzato. Al loro posto figurano portaborse di parlamentari più o meno illustri e persone assolutamente sconosciute» incalza Fasolino. Puntando il dito non solo contro i nomi calati dall’alto, ma pure sulla candidatura di «un imprenditore salernitano indagato a Savona per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta».
In fermento sono anche alcuni consiglieri di circoscrizione, che per i prossimi giorni annunciano un documento di fuoco. Riccardo Pucciarelli, fresco di passaggio alla Lega autonomie al seguito di Brusco, mette sul banco degli imputati la gestione di Mara Carfagna: «Se può dettare le regole è solo perché non si è mai cimentata in elezioni con la preferenza. Si candidi al consiglio regionale e dimostri quanto vale». Critico anche l’ex sindaco Aniello Salzano, indeciso tra la permanenza nelle fila azzurre e il passaggio con l’Unione di Centro. «Non so cosa fare - ammette - Parlerò nei prossimi giorni con il coordinatore regionale. Di certo, verso questa provincia c’è grande disattenzione».
Altri, come il parlamentare Gaetano Fasolino (anche lui uscente non riconfermato), restano nel partito, ma si preparano a dare battaglia per rivederne l’assetto.Giurano che la loro non è la rivendicazione degli esclusi: «Non sono amareggiato - dichiara Fasolino - Una classe dirigente non è eterna e deve sapersi rinnovare, con adeguato passaggio del testimone: il punto è nella qualità e nella strategia del rinnovamento.Con queste scelte sciagurate il patrimonio di Forza Italia in provincia di Salerno viene completamente distrutto. Alcuni territori come Cilento, Diano, Piana del Sele, Irno e Costiera sono rimasti completamente tagliati fuori. Altri, come l’Agro, presentano per la lista alla Camera solo un candidato al ventiduesimo posto. Il popolo degli iscritti è stato completamente espropriato: un vero colpo di Stato». La dirigenza è accusata di aver escluso i parlamentari uscenti senza consultare la base per individuare chi potesse sostituirli. «Nessuno dei tanti meravigliosi ragazzi e ragazze che in questi anni hanno costruito la fortuna di Forza Italia in provincia di Salerno è stato degnamente valorizzato. Al loro posto figurano portaborse di parlamentari più o meno illustri e persone assolutamente sconosciute» incalza Fasolino. Puntando il dito non solo contro i nomi calati dall’alto, ma pure sulla candidatura di «un imprenditore salernitano indagato a Savona per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta».
In fermento sono anche alcuni consiglieri di circoscrizione, che per i prossimi giorni annunciano un documento di fuoco. Riccardo Pucciarelli, fresco di passaggio alla Lega autonomie al seguito di Brusco, mette sul banco degli imputati la gestione di Mara Carfagna: «Se può dettare le regole è solo perché non si è mai cimentata in elezioni con la preferenza. Si candidi al consiglio regionale e dimostri quanto vale». Critico anche l’ex sindaco Aniello Salzano, indeciso tra la permanenza nelle fila azzurre e il passaggio con l’Unione di Centro. «Non so cosa fare - ammette - Parlerò nei prossimi giorni con il coordinatore regionale. Di certo, verso questa provincia c’è grande disattenzione».