le manovre a palazzo  

Forza Italia si rafforza con altri quattro consiglieri

Erano appena due e il loro assessore di riferimento era stato defenestrato; ora sono sei e si fregiano pure della presidenza. Sono i consiglieri comunali di Forza Italia, primo partito della...

Erano appena due e il loro assessore di riferimento era stato defenestrato; ora sono sei e si fregiano pure della presidenza. Sono i consiglieri comunali di Forza Italia, primo partito della maggioranza. Oltre a Valerio Longo e Gerardo Zaccaria, ora sono azzurri pure Francesco Marino e Bruno Amendola di Rivoluzione cristiana, Giuseppe Salvatore di “Pro Battipaglia” e il presidente del consiglio comunale, Franco Falcone.
Di sabato mattina, a Palazzo, al tavolo ci sono il coordinatore provinciale Enzo Fasano, capolista tra i candidati alla Camera nel collegio plurinominale, e Romano Ciccone, che corre per un seggio a Montecitorio nell’uninominale di Battipaglia. Accanto a loro il coordinatore cittadino Giuseppe Provenza, l’ex sindaco Fernando Zara, il capogruppo Longo e poi Amendola e Salvatore. A dare l’annuncio è Provenza, l’ex assessore che pagò con la poltrona la condivisione della causa dei pattisti: «Oggi annunciamo l’ingresso di altri quattro consiglieri nel partito che è riuscito a far diventare sindaca Cecilia Francese». Poi Salvatore chiarisce che «i gruppi consiliari rimangono quelli attuali, per non perdere la possibilità di beneficiare dei capigruppo». Un «ritorno a casa» per il 24enne, che era stato coordinatore della giovanile di FI prima di candidarsi alle amministrative nel centrosinistra.
S’irrobustisce così la posizione del partito più critico della maggioranza: frondisti a giugno e pattisti a ottobre. E accade nel bel mezzo dell’infuocata polemica social tra Longo e l’assessore Michele Gioia di Fdi, di cui il dirigente azzurro Roberto Celano aveva chiesto la revoca. «Non è una prova muscolare – chiarisce Fasano – per ora prendiamo atto che in città si rafforza l’idea di Fi e ci dedichiamo alla campagna elettorale; dopo le elezioni ci confronteremo in un contesto in cui contano pure i numeri». Stoccate a Gerardo Motta: «Vota i grillini perché non l’hanno candidato – chiosa Ciccone – ma se continua a dirlo noi prendiamo più voti». E Fasano aggiunge: «Noi non lo sapevamo neppure che Motta fosse disponibile a candidarsi, ma la squadra si fa sempre e non solo quando si viene candidati». (c.l.)
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