Fortunato-Consac, la guerra dell’acqua 

Il sindaco di Santa Marina: «Il pozzo di Timpone è potabile, nuova condotta senza prelievi. Pronti a lasciare il Consorzio»

SANTA MARINA. Non si placano le polemiche tra l’amministrazione comunale di Santa Marina e Consac dopo la fine dell’emergenza idrica e l’attivazione della condotta che sta pompando, tramite il deposito di San Cristoforo d’Ispani, acqua dalla sorgente Ruotolo di Sapri.
Il sindaco Giovanni Fortunato annuncia che l’acqua di San Rocco, proveniente dal pozzo trivellato lo scorso agosto in località Timpone, è potabile e diffida il Consac «dal comunicare la potabilità della risorsa idrica veicolata dalla nuova condotta», inaugurata giovedì scorso, «qualora non vengano comunicati gli esiti dei prelievi effettuati».
Nel frattempo il Consorzio denuncia il danneggiamento, compiuto qualche gioprno fa a parte di ignoti, di un gruppo elettrogeno «indispensabile all’approvvigionamento idrico del comune di Santa Marina». Lo stesso Consac comunque ha poi provveduto a ripristinare il servizio e ha presentato un esposto ai carabinieri contro ignoti.
Revocata l’ordinanza con cui si autorizzava l’immissione dell’acqua di Timpone nella rete comunale, Fortunato ora sventola il documento del centro Ambiente e Ricerca srl di Sala Consilina, che ha portato al laboratorio Neotes di Olevano sul Tusciano i campioni, prelevati lo scorso 7 settembre dai tecnici del dipartimento di prevenzione Sapri-Camerota dell’Asl, dell’acqua della sorgente di San Rocco. E l’acqua risulta potabile.
Mentre tanti cittadini stanno preparando i moduli messi a disposizione dal Comune di Santa Marina per chiedere a Consac di non pagare le bollette che si riferiscono al periodo dell’emergenza idrica, il primo cittadino sta anche pensando a decisioni clamorose, come l’uscita del comune da lui amministrato dal consorzio.
«Noi lo pretendiamo – sostiene Fortunato - perché così i cittadini risparmierebbero oltre il 50% sulla bolletta ricevendo, in cambio, un servizio più efficiente, più sicuro e più certo. Invito anche i sindaci degli altri comuni del comprensorio a fare altrettanto. Siamo pronti ad arrivare fino a Roma per chiedere l’autonomia della gestione delle nostre reti idriche».
Il sindaco di Santa Marina, il quale preannuncia anche un esposto alla Corte dei Conti sul ricorso di Consac al Tar («uno spreco inutile di soldi dei cittadini, dato che la mia ordinanza prevedeva la revoca della stessa in caso di fine emergenza»), lo scorso agosto aveva autorizzato, con due ordinanze, la trivellazione di alcuni pozzi e poi l’immissione di acqua non potabile della sorgente di San Rocco per cercare di risolvere la crisi idrica.
Una crisi iniziata in primavera e che soprattutto quest’estate ha interessato in maniera particolare Santa Marina capoluogo, rimasta per quasi una decina di giorni senz’acqua.
L’azione di Fortunato aveva fatto riscontrare consensi nella stragrande maggioranza della popolazione di Santa Marina, e critiche nel resto dei comuni.
Vito Sansone
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