Forte dei voti, il Pdl resta all’opposizione

Di Giorgio e Zitarosa: «Vincenti grazie a Mara Carfagna ma la spaccatura con Fratelli d’Italia non l’abbiamo voluta noi»

A poche ore dalla chiusura delle urne in provincia di Salerno c’è chi festeggia e chi si interroga sul futuro. Se da un lato, infatti, il Pdl può vantarsi di aver vinto mentre nel resto d’Italia ha perso, dall’altro il Pd si preoccupa per il motivo esattamente opposto. «Piena soddisfazione per il risultato elettorale – commenta il consigliere provinciale berlusconiano Mimmo Di Giorgio – Siamo un’oasi felice e abbiamo ottenuto un risultato di tutto rispetto. Merito della nostra classe dirigente e del commissario Mara Carfagna che ha spinto per riorganizzare e rinnovare il partito. Abbiamo portato a casa un risultato importante e foriero di speranze per il futuro. Abbiamo puntato sull’entusiasmo e il radicamento sul territorio». In ogni caso però il centrodestra si è presentato diviso; resta il problema del rapporto con Fratelli d’Italia che amministra in Provincia. «Il Pdl resta all’opposizione – conferma Di Giorgio – Se questo quadro non cambia, la nostra posizione resta la stessa. Spero che il dato politico emerso faccia riflettere un po’ tutti». E, alla vigilia della conferenza stampa sul bilancio convocata per oggi dal presidente della Provincia, Antonio Iannone, ribadisce la posizione anche l’altro consigliere Pdl di Palazzo Sant’Agostino, Giuseppe Zitarosa: «Come partito siamo stati i più forti grazie anche a Mara Carfagna che rappresenta il nostro valore aggiunto. Restiamo all’opposizione. La spaccatura che si è avuta alle elezioni non è stata colpa del Pdl». Insomma, per far approvare il bilancio Iannone potrà contare sui fedelissimi di Fdi e su qualche defezione nel Pdl ma non nel voto organico del partito della Carfagna.

Festeggia anche il senatore Franco Cardiello, responsabile della campagna elettorale a Campagna. «Ho voluto la candidatura di Monaco – spiega – perché ha lavorato molto bene come capo dell’opposizione. A questo punto vanno valutati i rapporti anche con Fdi; bisognerà discutere all’interno del direttivo provinciale se rompere definitivamente o aprire un confronto». Di fronte al risultato dei ballottaggi anche l’avvocato Michele Sarno non può che gongolare per la scelta di lasciare Futuro e Libertà e passare col Pdl. «Il lavoro del commissario Carfagna – dice – sta dando i suoi frutti. Siamo il primo partito. Il voto degli elettori è stato chiaro e questo deve far riflettere anche Fratelli d’Italia».

Sul versante opposto si comincia ad ammettere la sconfitta. «La provincia di Salerno – dice Franco Alfieri sindaco di Agropoli e consigliere provinciale del Pd – è in controtendenza rispetto al dato nazionale. Siamo colpevoli anche di non aver programmato per tempo la campagna elettorale, candidando sindaci all’ultimo momento perché non siamo riusciti a fare sintesi. Ci sbraniamo tra noi e questo va a nostro svantaggio. Gli elettori votano persone legate al territorio, quelle stesse che sono state escluse dalle ultime politiche». Ammette la sconfitta anche il parlamentare Pd Simone Valiante: «Esiste una difficoltà oggettiva a parlare a pezzi della società e della provincia. Ci sarebbe bisogno di un partito meno strutturato intorno a gruppi dirigenti che difendono solo il proprio interesse. Dove si è fatto un lavoro di apertura e rinnovamento abbiamo avuto anche risultati importanti come a Pontecagnano. Bisogna parlare il linguaggio della comunità e questo dovrà essere anche uno dei temi del prossimo congresso». L’appello al rinnovamento viene rivolto da tempo da Paolo Russomando: «Il Pd vince dappertutto ma non in provincia di Salerno – sottolinea il sindaco di Giffoni Valle Piana e consigliere provinciale – Colpa di scelte sbagliate che non hanno dato ai territori la possibilità di esprimersi al meglio. L’unico vero rammarico è Pontecagnano perché si è perso per un soffio. È stato bravissimo Lanzara che è riuscito a costruire un gruppo di giovani intorno a lui, il merito è esclusivamente del gruppo dirigente della città non della segreteria provinciale. Adesso dobbiamo costruire un nuovo Pd che non stia chiuso nelle stanze del partito ma in mezzo alla gente».

Angela Caso

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