LA DECISIONE

Forno crematorio di Sant'Egidio del Monte Albino, i lavori vanno avanti

Il Tar respinge la richiesta di sospensiva dei cittadini. Domani nuova marcia di protesta

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO - Continua la battaglia dei cittadini di Sant'Egidio del Monte Albino contro la realizzazione del forno crematorio. Dopo la ripresa dei lavori, autorizzata dall'ufficio Tecnico del Comune, è ripreso anche il braccio di ferro legale contro l’Ente municipale e il Consorzio Azimut.
Il Tar tuttavia, nella seduta di mercoledì, ha rigettato la richiesta di sospensione dei lavori, rimandando la trattazione al prossimo 24 maggio. Nicola Nocera, Salvatore Somma, Filomena Fezza, Marianna Romano, Angela Romano e Aniello Arpino, a nome di tutta la cittadinanza ed in rappresentanza del comitato “No Forno”, assistiti dagli avvocati Roberto Marrazzo e Ippolito Matrone, si erano rivolti al Tar per chiedere l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del verbale di ripresa dei lavori concernenti la realizzazione del tempio crematorio del 24 marzo scorso, oltre all'annullamento della nota integrativa al verbale di ripresa dei lavori del 31 marzo scorso, e di ogni ulteriore atto, anche non conosciuto, ma comunque consequenziale o connesso ai lavori ed alle procedure.
Né il Comune di Sant'Egidio né il Consorzio Azimut si sono costituiti. Il giudice, visti il ricorso e tutti gli allegati, ha ritenuto che non sussistesse una situazione di urgenza tale da far sospendere il tutto, atteso che «all’inizio dei lavori non corrisponde anche l’inizio dell’attività». Pertanto, in attesa della trattazione fissata per il 24 maggio prossimo, per il Tar la procedura è regolare.
Domani, intanto, i cittadini santegidiesi torneranno a manifestare contro la realizzazione di quello che viene definito un mostro ambientale dalle ricadute nefaste sul territorio.

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