Forcellino: «Ancora non c’è stata l’impennata»

Secondo recenti attività investigative, chi, nell'ultimo periodo, intende rifornirsi della richiestissima cocaina nella piazza di spaccio più fornita della Campania – ossia quella di Scampia – è...

Secondo recenti attività investigative, chi, nell'ultimo periodo, intende rifornirsi della richiestissima cocaina nella piazza di spaccio più fornita della Campania – ossia quella di Scampia – è obbligato ad acquistare anche massicce dosi di eroina. Da piazzare nel minor tempo possibile. È così che la malavita organizzata sta rilanciando i suoi affari, reclutando nuovi o dimenticati clienti, investendo in morte. L’ultimo sequestro effettuato ieri dalla squadra Mobile di Salerno non è altro che una prova di quanto l’eroina stia tornando paurosamente in auge nel mondo della tossicodipendenza, che va ad avvalorare i timori di tutti quei salernitani che negli ultimi mesi hanno segnalato la ricomparsa di mucchi di siringhe usate negli angoli più bui dei loro quartieri. L’incubo vissuto negli anni Ottanta rischia, quindi, di riproporsi in tutto il suo potenziale distruttivo anche se, almeno per ora, non si registrano impennate nell’aumento dei dediti a questo mortale stupefacente. Ad affermarlo è il direttore del Sert di Salerno, il dottor Vincenzo Forcellino, che invece mostra la sua preoccupazione per l’aumento spropositato di dipendenze da alcol e da droghe sintetiche. Dai 62 registrati nel 2012, i nuovi assuntori di eroina nel 2013 sono diventati 70, un incremento piccolo che però va inserito in un gruppo di oltre 1.643 utenti che si rivolgono abitualmente al centro Asl specializzato in dipendenze di via generale Clark per ottenere i farmaci con cui sopperire alla mancanza di droga. Un numero, però, che, visti gli ultimi sequestri potrebbe aumentare.

Novanta, invece, le persone che nel corso del 2012 si sono rivolte al Sert per problemi legati alla dipendenza di alcol – tanti i giovanissimi – e ottantasette quelle che, a causa di problemi avuti con la giustizia, hanno dovuto ammettere il loro uso e abuso di cocaina. «Intervenire su questi tipi di dipendenze è però più difficile – ammette il direttore Forcellino – perché spesso gli abituali assuntori di alcol o cocaina non si definiscono dipendenti dalle sostanze che assumono; la cocaina soprattutto viene vista come una droga ludica, così come la pasticca che si prende in discoteca. Si tende sempre a sottovalutare i loro effetti». (fi.lo.)