«Fondovalle, spreco di denaro»

Il sopralluogo dei consiglieri “5 Stelle” con i sindaci del Calore e degli Alburni

ROSCIGNO. Sopralluogo ieri sul cantiere della Fondovalle-Calore. Oltre a Tommaso Malerba, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, e il consigliere Michele Cammarano, c’erano il sindaco di Roscigno e presidente della Comunità montana Alburni, Pino Palmieri; il sindaco di Castelcivita, Antonio Forziati e il consigliere comunale di Aquara, Franco Martino. «La Fondovalle Calore è l’ennesima opera incompiuta,– spiega Malerba – Per questo ci attiveremo per capire se e quali sono le competenze in capo alla Regione e ci rivolgeremo alla Direzione dei lavori pubblici per avere informazioni dettagliate».

«Opere che dovrebbero essere volano di sviluppo vengono lasciate all’incuria – sottolinea – La politica spesso si riempie la bocca di parole e queste opere si trasformano in sperpero di denaro pubblico. La strada Fondovalle Calore ha alle spalle una storia di 15 anni. La Comunità montana ritiene, inoltre, che questa strada sia fondamentale anche per evitare il tasso di migrazione dalle aree interne del Cilento che si stanno spopolando».

«Abbiamo incontrato molti amministratori e ognuno ci ha raccontato la sua storia legata a quest’opera – spiega Cammarano – Abbiamo visitato lo scheletro di quello che è stato solo cominciato: ci sono sei piloni in cemento armato con dei ferri ormai arrugginiti. Come sempre, noi del M5S, ci faremo portavoce delle istanze dei cittadini – assicura – e porteremo la questione dentro le istituzioni, a cominciare dal Consiglio regionale. Vogliamo far esplodere questo bubbone di un sistema marcio che ha visto in quest’opera un’occasione di sperpero di soldi pubblici e non di sviluppo».

«Bene questo interessamento – commenta il sindaco Palmieri – ma che non sia solo populismo, perché quello che serve è la soluzione del problema. La gente è esasperata e sfiduciata, servono risposte». La Fondovalle-Calore, qualora venisse completata, collegherà Campagna e la Valle del Sele a Vallo della Lucania e le altre località cilentane. Con la maggior parte dei lavori eseguiti, il suo iter ha subito una serie di stop a causa di ricorsi della Soprintendenza contro la Provincia, ma sia il Tar Campania che il Consiglio di Stato si sono espressi a favore della seconda, sbloccando gli interventi, che però risultano ad oggi, a distanza di alcuni mesi dall’ultima pronuncia, ancora sospesi.

Andrea Passaro

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