Fondi per i contributi alloggiativi Il Comune fa pressing su Napoli

Lettera dell’assessore Buonaiuto alla Regione per lo sblocco delle risorse destinate a Salerno Oltre 750 persone attendono da undici mesi un milione e 200mila euro: «Qui la tensione è alle stelle»

Ancora fermi al palo i contributi alloggiativi che spettano a quei 750 salernitani, i cui nominativi rientrano nella graduatoria pubblicata a settembre dall’amministrazione comunale. La mancata erogazione dei fondi per un importo complessivo di circa un milione e duecentomila euro - da dividere in trance di 1600 per chi rientra nella cosiddetta fascia A e 1260 per quelli della fascia B - è dovuta ad un contenzioso tra Comune e Regione. Una situazione che va avanti da quasi undici mesi e che rischia di scatenare una vera e propria sommossa popolare da parte di quanti, di quei soldi, hanno disperato bisogno per vivere. Lo sanno bene gli esponenti sindacali del Sunia che, subissati di telefonate, hanno fatto pressing su Palazzo di Città affinchè si trovi una soluzione. E lo sa bene l’assessore comunale al Bilancio Alfonso Buonaiuto, che l’8 agosto ha indirizzato una lettera a Napoli nella quale rivendica con urgenza almeno una quota parte dei fondi. «Non si capisce il motivo del blocco dei trasferimenti dei contributi alloggiativi in capo al Comune - stigmatizza l’assessore - anche in considerazione del fatto che la delibera della giunta regionale 380 al punto 3 recita: “…si potrà procedere all’emissione del decreto di liquidazione solo per la parte eccedente gli stessi, dando atto che la restante parte è accantonata per l’eventuale compensazione” e che quindi la differenza tra l’importo della eventuale ultima rata da pagare e quello dei contributi alloggiativi deve, a nostro giudizio, essere liquidata dalla Regione a favore del Comune in tempi celeri». La Regione ha stabilito di negare i versamenti a tutte quelle amministrazioni che risultano debitrici per forniture idriche e depurazione. Il “rosso” del Comune ammonterebbe a circa un milione e 300mila euro per l’acquisto di forniture idriche dall’ex Cassa del Mezzogiorno (anni 1981-1991). Grazie ad un accordo, Palazzo di Città ha potuto rateizzare la somma, provvedendo finora al versamento di due quote: all’appello ne mancherebbe una terza, di circa 500mila euro, che secondo l’ufficio legale di via Roma non ha ragione di essere corrisposta. Tra l’altro, sono emerse incongruenze sull’importo del debito (che per la Regione sarebbe invece di oltre un milione e 700mila euro). Intanto il clamoroso ritardo rischia di generare «una esasperazione» capace anche di minare «il rapporto difficile e critico tra cittadini ed istituzioni; pertanto al fine di non creare ulteriormente disagi che possono sfociare in altre forme di protesta - si legge nella lettera - chiediamo che venga erogato nel più breve tempo possibile il contributo alloggiativo anche nella quota parte eccedente l’eventuale debito imputato». Finora il Comune non ha avuto alcuna risposta: «Il mio timore è che la Regione nasconda dietro questi tecnicismi la mancanza di fondi» ha detto a chiare lettere Buonaiuto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA