Fondi ministeriali ko Il Comune s’affida a un nuovo progetto

Avviato l’iter per la sistemazione del tratto ex Cirio-Torre In ballo gli 800mila euro già stanziati e rimasti inutilizzati

CAPACCIO. Il Comune cerca di recuperare il finanziamento ministeriale di 880mila euro con l’elaborazione del progetto per i lavori di “Recupero delle strade di accesso alla città antica – mobilità e accoglienza - sistemazione percorso pedonale tratto ex Cirio e Torre di mare”. L’elaborazione è stata affidata al responsabile Lavori pubblici Rodolfo Sabelli e sono in corso le trattative per la collaborazione di un altro tecnico per il completamento del progetto.

La riqualificazione riguarderà via Nettuno, per circa un chilometro e mezzo di strada, nell’area archeologica di Paestum a partire dal parcheggio dell’ex stabilimento della Cirio fino all’incrocio con via Poseidonia, compreso il canale di irrigazione. Oltre alla costruzione di un marciapiede e di un nuovo sistema di pubblica illuminazione, previsto anche il recupero dell’area a ridosso del fiume Capodifiume con una gradinata, che dalla sponda consentirebbe di scendere fino al corso d’acqua, dal quale nell’antichità veniva recuperato il banco di travertino per la costruzione dei monumenti.Tutto intorno verrà costruita una balconata in legno panoramica.

I fondi non utilizzati furono stanziati nel 2006 per consentire la riqualificazione dei nuclei urbani di Licinella, Torre di mare e Paestum, aree sottoposte a vincolo archeologico. Per il progetto di riqualificazione dei centri urbani fu promosso un concorso di idee, per il quale si spesero circa 120mila euro. Il ministero dell’Economia e delle Finanze nei mesi scorsi ha dichiarato perduto, per il mancato utilizzo, il finanziamento con la revoca dei fondi.

Ora l’amministrazione sta tentando di recuperare lo stanziamento ministeriale con la messa in atto del progetto per la sistemazione della strada di collegamento tra l’ex stabilimento della Cirio con la contrada marittima di Torre di mare. Un’opera che prevedeva un investimento totale di circa un milione e 900mila euro. Alla spesa complessiva si farà fronte in parte con il contributo ministeriale e per il resto col ricorso a un prestito da contrarre con la Cassa depositi e prestiti. Il Comune, laddove il progetto non fosse finanziato, dovrà ridare indietro i soldi per non aver realizzato e rendicontato alcuna opera inerente la tutela e la riqualificazione dell’area, che insiste intorno ai templi, sottoposta a vincolo archeologico. L’amministrazione sta cercando di non perdere queste risorse e ha inviato anche una nota al ministero chiedendo una liberatoria per recuperare i fondi del progetto condiviso dalla Soprintendenza.

Angela Sabetta

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