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Fondi dell’Unione ad Agropoli La rivolta dei consiglieri

AGROPOLI. «Commissariamento o lo scioglimento dell’Unione dei Comuni Alto Cilento a tutela degli interessi dei cittadini e dei principi di un sano e produttivo utilizzo del denaro pubblico». È...

AGROPOLI. «Commissariamento o lo scioglimento dell’Unione dei Comuni Alto Cilento a tutela degli interessi dei cittadini e dei principi di un sano e produttivo utilizzo del denaro pubblico». È quanto chiedono Sebastiano Aceto, Filomarino Giordano, Mario Castellano (consiglieri Unione), Domenico Di Renzo, Giuseppe Oricchio (consiglieri Torchiara), Marzia Chirico e Domenico Vaccaro (consiglieri Lustra). A far scoppiare la protesta la determina di liquidazione per l’azienda che sta ripulendo litorale e arenili di Agropoli.

«Non si comprende – scrivono i consiglieri - cosa abbiano a che fare i comuni collinari, che il mare lo vedono, bene che vada, solo da lontano, con tale attività di pulizia (…) che riguarda solo il comune di Agropoli, che, quindi, dovrebbe affrontarlo e risolverlo con risorse finanziarie proprie. Si replica così – proseguono - la sciagurata vicenda della rimozione della posidonia dalla spiaggia del porticciolo di Agropoli di cui si è fatta carico in passato, inspiegabilmente, l’Unione con esiti disastrosi».

«Mentre Presidente (Franco Alfieri, ndr) e giunta unionale si dilettano, irresponsabilmente – precisano - con queste amenità facendo intendere di aver portato il mare in collina, l’Unione dei Comuni Alto Cilento danza sull’orlo di un precipizio costituito da una situazione debitoria sempre più pesante (…) per la scelta autolesionistica di farsi carico della gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti per conto del Comune di Agropoli».

«Difatti – evidenziano - al 31 dicembre 2015 risulta, secondo i dati Siope, che essa ha pagato per lo svolgimento di tale servizio 4,8 milioni ricevendone in cambio dal Comune di Agropoli 2,7 con una differenza negativa di oltre 2 milioni. Inoltre, essa ha ricevuto dalla Bcc Comuni Cilentani come anticipazione di cassa 3 milioni, dei quali ne ha restituiti solo 2, producendo un ulteriore debito di oltre 1 milione».

«Ma non finisce qui (…) – rincarano - 325.509 euro di spese per il personale dipendente (15 unità, secondo il revisore) e collaboratori. Chi sono costoro? Cosa fanno? Con quale beneficio per i cittadini? E dove svolgono la loro prestazione lavorativa visto che l’Unione non ha una sede propria? E chi sono e cosa fanno collaboratori e consulenti?».

«E a cosa serviva – concludono - il famoso concorso “paghi due e prendi otto”, che indetto originariamente per due posti part-time ha portato, sinora, all’assunzione di otto unità, volate subito dopo, per comando o mobilità, verso altri Enti (Comune di Agropoli in primis)?».

Andrea Passaro

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