Fondi ai Comuni: il Tar rinvia discussione su ricorso De Luca

A Napoli l’udienza d’esame. Dopo la richiesta di sospensiva il sindaco di Salerno conferma l’opposizione e chiede i danni alla Regione

Si è tenuta oggi, davanti alla terza sezione del Tar Campania, l’udienza di esame del ricorso, con richiesta di sospensiva, presentato dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca (foto) avverso i provvedimenti regionali che hanno finanziato circa 500 progetti presentati da altrettanti Comuni campani. I provvedimenti, nell’ambito del Programma regionale di accelerazione della spesa, escludevano i Comuni sopra i 50mila abitanti e questo aveva provocato il ricorso del Comune di Salerno. Il Consorzio Asmez presente in giudizio a difesa degli interessi degli oltre 500 Comuni campani i cui progetti venivano messi a rischio da un'eventuale pronuncia del Tar favorevole alla tesi del Sindaco di Salerno e rappresentato dall’avvocato Lorenzo Lentini, ha sostenuto che il ricorso era stato presentato oltre i termini di legge e che in ogni caso la scelta di destinare ai Comuni più piccoli i residui finanziamenti dopo aver esaudito quelli più grandi andava inquadrata tra quelle definite di tipo strategico o politico ed in quanto tali sottratte al sindacato del giudice amministrativo. Il Tar ha preso atto della rinuncia presentata dal Comune di Salerno alla richiesta di sospensiva, rinviando a data da destinarsi l’udienza per discutere nel merito del ricorso presentato dal sindaco di Salerno.

«Apprendiamo le notizie odierne con grande sollievo e siamo certi che avremo soddisfazione anche nella seconda udienza di merito - dichiara Francesco Pinto, presidente del Consorzio Asmez - e ci teniamo a sottolineare come la decisione odierna del Tar tolga alla Regione l’alibi “De Luca”, così stavolta se l’amministrazione regionale non riuscirà a portare a termine i finanziamenti annunciati, non potrà addossare la colpa a terzi. Mancano, infatti, solo 14 mesi alle prossime elezioni regionali e 18 per portare a termine i progetti e rendicontare le spese sostenute. Occorre quindi procedere speditamente e De Luca ha fondati motivi nel preconizzare che la Regione avrà difficoltà a gestire il Programma di accelerazione della spesa con ben 500 nuove opere pubbliche da portare a termine. Se, come insegna l’esperienza, infatti, le estenuanti procedure di controllo regionali a carico della macchina amministrativa, impegneranno molto più tempo di quello necessario all'effettivo completamento delle opere, difficilmente si riuscirà a far accelerare la macchina, pardon la spesa. Con il rischio di portare a casa solo il completamento poche decine di opere pubbliche» .