Fondi a Campania Libera D’Acunto rompe il silenzio

Mentre l’ex consigliere comunale Fausto Morrone scrive alla magistratura il presidente dell’associazione chiarisce: «Nessun euro versato dalle partecipate»

«I nostri conti sono chiari e trasparenti». Così il presidente dell’associazione Per Campania Libera, Franco D’Acunto sollecitato al telefono ieri pomeriggio dopo la lettera che l’ex consigliere comunale Fausto Morrone ha inviato alla magistratura, denunciando alcune anomalie sui finanziamenti pubblici ricevuti dalla lista “Campania Libera” collegata alla candidatura di Vincenzo De Luca, prima alle regionali del 2010 e successivamente alle comunali dell’anno successivo.

La denuncia. Nella sua lettera, Morrone aggiunge nuove considerazioni a quanto finora rilevato nei bilanci pubblicati sulla Gazzetta ufficiale. La prima è quella che i versamenti del Partito democratico regionale sono «relativi ad un accordo che prevedeva l’elargizione di 800mila euro suddivisi in quattro rate annuali, in aggiunta ad ulteriori 75mila euro, versati sempre dalla medesima struttura di partito: questi ultimi in occasione delle elezioni comunali del 2011 nelle quali il Pd, tra l’altro, non vi partecipava»; molti di più insomma dei 270mila riportati nella contabilità dell’esercizio del 2010. Soldi che non hanno finanziato la campagna elettorale dei candidati di quella lista alle regionali e alle comunali ma, come dichiara D’Acunto, «solo la campagna elettorale di De Luca». Anche per queste ragioni Morrone spiega: «Siamo di fronte, perciò, a una lista che non finanzia i suoi candidati e eletti, che formalmente non è presente in Consiglio Regionale, ma drena ingenti risorse pubbliche per rimborsi elettorali» ed ancora: «Segnalo la stranezza dei versamenti da parte del Pd regionale alla lista in oggetto: sono anch’essi provenienti dai rimborsi elettorali pubblici previsti per i partiti politici?». Ed ancora: «Si potrebbe addirittura ipotizzare - pur senza voler dietrologicamente formulare accuse, non sostenute, allo stato, da nessuna prova - che gli stessi possano essere stati utilizzati per sostenere il tesseramento del Pd o le sue primarie in favore di una corrente dello stesso».

Altro elemento «che stuzzica la curiosità» di Morrone «è che, pare, l’associazione Campania Libera sia stata ospite all’interno dei locali nei quali era insediata, fino all’indagine giudiziaria che l’ha coinvolta, la Fondazione di Vincenzo De Luca. Immobile, sembrerebbe, di proprietà di Pellegrino Barbato, personaggio che gravita intorno a numerose attività del Comune di Salerno e delle sue controllate e partecipate con incarichi retribuiti sempre lautamente».

Il presidente. «Gli eletti e i candidati non hanno niente a che fare con la lista» e la replica di D’Acunto alla nostra prima domanda sul perché nessuno sapesse nulla dei rimborsi dello stato. «I candidati rendicondano per fatti loro. Quello è un riborso per la candidatura di De Luca non lo dico io, ma la legge». Altro tema “caldo” sono i finanziamenti da enti privati e privati. Visto l’organigramma dell’associazione chiediamo al presidente se tra i finanziatori ci sono capitali riconducibili alle società partecipate: «Lo escludo categoricamente. Sarebbe una follia» ma alla successiva richiesta di sapere chi sono i privati che vi anno generosamente partecipato (circa 250mila euro da privati e 375mila euro da enti privati -ndr), D’Acunto si irrigidisce e rispedisce al mittente la domanda, aggiungendo: «La lista completa è stata presentata in Parlamento». Altro capitolo sono i soldi cacciati dalla segreteria regionale del Pd. D’Acunto non chiarisce di quanto Campania Libera abbia realmente usufruito ma sui 75mila utilizzati alle comunali senza che il Pd fosse presente: «Sono un riporto dei soldi ricevuti per le regionali».

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