IL FATTO

Fonderie Pisano, requisitoria pm: «Il danno ambientale c’è»

La richiesta dei sostituti Guarriello e Polito: un anno e mezzo per i sei imputati

SALERNO - Le Fonderie Pisano inquinano, ricostruiti gli ultimi vent'anni dell’opificio di Fratte. I pm della procura di Salerno Silvio Marco Guarriello e Maria Carmela Polito, all’udienza preliminare di ieri, nel corso della requisitoria del giudizio abbreviato, hanno chiesto ripercorso tutte le procedure che hanno riguardato la storica fabbrica, finita al centro dell’indagine per i fumi scaricati nell’aria. I rappresentanti dalla procura hanno concluso chiedendo la condanna gli imputati ad un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa). Riconosciute le attenuanti e la diminuente del rito. Avanzata anche la richiesta di una provvisionale di 150mila euro. Al termine della requisitoria sono iniziate le conclusioni delle parti civili che, in questo procedimento penale, sono più di cento. Un record. «Gli accertamenti, continui e reiterati da parte dell'Arpac, hanno dimostrato che i Pisano non intendono tutelare la salute delle persone e non garantiscono alle stesse di vivere in un ambiente salubre. In quanto sono pervicaci nel perseguire una attività economica in violazione di tutte le disposizioni previste per la tutela della salute. - ha detto l’avvocato Fabio Torluccio che assiste il Comitato Salute e Vita. Ha chiesto, inoltre, il risarcimento non patrimoniale delle persone che si sono costituite parti civili, nonché delle associazioni e dei Comuni, «ritenendo - ha aggiunto Torluccio - che il danno è pienamente provato anche sulla base delle annotazioni dell’Arpac sulla base di tutte delle annotazioni e le relazioni di servizio che comprovano i miasmi intollerabili, le polveri e la fuliggine sui muri».

Massimiliano Lanzotto

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