AMBIENTE

Fonderie Pisano, Regione battuta: i giudici accendono i forni

Dopo oltre tre anni di processi la sentenza del Tar sorride ai titolari

SALERNO - Sette ricorsi per una sentenza. E alla fine, il 24 dicembre, i giudici hanno deciso: i forni delle Fonderie Pisano rimangono accesi. Il verdetto è stato pubblicato il giorno della vigilia di Natale. Sono pieni zeppi di carte, i fascicoli finiti sulle scrivanie dei giudici della Seconda sezione salernitana del Tribunale amministrativo regionale: documenti che si sono ammassati giorno dopo giorno, nell’arco di oltre tre anni e mezzo di battaglie a colpi di diritto tra la famiglia Pisano e la Regione, accanto alla quale, di volta in volta, si sono alternati il Comune, l’Arpac, l’Asl e perfino i Vigili del Fuoco. E poi, contro gli imprenditori, le associazioni “Forum Ambientalista”, “Presidio Permanente Salerno” e “Salute e Vita”. Alla fine l’hanno spuntata i Pisano, difesi dagli avvocati Lorenzo Lentini e Enrico Follieri. E l’hanno spuntata perché, tra decine di motivi rigettati e ritenuti inammissibili, il collegio giudicante, presieduto da Mara Abbruzzese, ha passato un colpo di spugna sugli atti che portarono la Regione Campania a decretare la revoca dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata ai Pisano nel 2012.

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