Fonderie Pisano Proteste a Cappelle per il fumo acre

Residenti svegliati di mattina presto per il cattivo odore L’aria irrespirabile è entrata nelle abitazioni della zona

Dopo un lungo periodo di tregua, in cui i residenti dei rioni collinari della città – specie Matierno e Cappelle – avevano sperato in una definitivo spegnimento dei forni di uno degli opifici più discussi, più osteggiati dai cittadini e, sicuramente, più inquinanti della storia di Salerno, le fonderie Pisano di via Dei Greci, da qualche giorno, hanno ripreso a cacciare denso fumo dai loro cubilotti, diventati l’emblema del degrado di un quartiere e soprattutto della inadeguatezza di una amministrazione a salvaguardare la salute dei residenti.

«In questi ultimi giorni le fonderie sembrano essere tornate alla carica, mercoledì mattina l’aria era irrespirabile da Fratte a Baronissi», questa la denuncia di uno dei residenti della zona in cui sorge la fabbrica, la cui dislocazione, periodicamente annunciata, sembra essere diventata una barzelletta. Che però non fa ridere chi è costretto, dopo anni, a vedere ancora i propri balconi coperti di polvere nera. Nonostante ciò, però, si continua a lavorare nell'opificio a pochi chilometri dal centro di Fratte, certo non con i ritmi di una volta, questo bisogna ammetterlo, ma i fumi, l’odore acre che entra fin dentro le case, continuano, seppur non in maniera costante a minacciare la zona, e la salute dei suoi residenti. «C’è stato un periodo di relativa tregua, sia per quanto riguarda la frequenza dei giorni di lavoro sia, soprattutto, per la consistenza delle “puzze” che si avvertivano – continua indignato un abitante della zona - . Evidentemente, come al solito, non appena si calmano le acque e si placano le proteste dei cittadini, dalla fabbrica ne approfittano per riprendere a produrre senza utilizzare filtri e senza alcun tipo di dispositivo per salvaguardare la salute delle persone che vivono nei pressi delle fonderie». La testimonianza dell'uomo, che si è rivolto al nostro giornale per far tornare alta l'attenzione su un problema mai risolto, parla di una notte da incubo, quella tra martedì e mercoledì, in cui l’inconfondibile odore di bruciato che per anni ha caratterizzato i rioni collinari, si è insinuato fin dentro le case, arrivando a svegliare le persone: «Mentre dormivo con le finestre aperte per il caldo – racconta l’uomo - alle 6.30 mi sono svegliato con una puzza fortissima addirittura dentro casa».

Fiorella Loffredo

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